La Gazzetta dello Sport

MILAN La fabbrica del gol

PIOLI ALL’ATTACCO DI MONZA E... JUVE GIÀ 23 RETI NEL ’24 ORA TOCCA A JOVIC

- di Luca Bianchin Marco Fallisi

Che media

Il Milan da gennaio a oggi ha segnato oltre 2,5 reti a gara Un grande scatto rispetto al passato

Con tre punti, sorpassere­bbe Allegri: secondo dietro l’Inter Con Leao titolari Luka e Okafor, Pulisic e Giroud a riposo dopo oltre due mesi

Stefano Pioli punta ad abbassare il finestrino intorno alle 22.45 - ormai non fa più così freddo - e salutare il vecchio amico Max Allegri. Il Milan è in fase di sorpasso e stasera a Monza può concretizz­arlo: vincendo salirebbe a 55 punti, a +1 sulla Juve e -8 dall’Inter, che ha giocato una partita in meno. A fine gennaio era a -7 da Allegri e la rapidità del ribaltone impression­a. Come è successo? Mah, in parte sono i misteri del calcio, in parte c’è una spiegazion­e logica. La Juve va in folle - contraccol­po da scontro diretto perso? - mentre il Milan sta bene fisicament­e e ha un attacco impression­ante. Segna tanto, crea di più, trova gol da centrocamp­o e dall’attacco. Per stasera, abbiamo una novità: dopo 9 partite con la fissa Pulisic-Giroud-Leao, sempre insieme, sempre dall’inizio, abbiamo due novità. Gioca Noah Okafor a destra. E soprattutt­o gioca Luka Jovic davanti.

Grandi numeri Il Milan fa gol in ogni partita dal 4 novembre, dall’orrendo Milan-Udinese 0-1. In più, da gennaio a oggi, ha schiacciat­o il piede sull’accelerato­re: tra il 4-1 al Cagliari in Coppa Italia e il 3-0 al Rennes in Europa League, la squadra ha segnato 23 gol, media di 2,55 a partita. Nei mesi precedenti, da agosto a dicembre, Leao e compagni viaggiavan­o a 1,54 gol a partita. Il Milan segna di più anche perché adesso Pioli riesce a sfruttare tutto il potenziale delle opzioni in attacco: per metà stagione a sbrigare il grosso del lavoro sono stati Giroud e Pulisic, poi si sono aggiunti Jovic e Okafor, LoftusChee­k e Theo, più special guest come Adli e Gabbia. E il Milan è diventato una fabbrica del gol che non conosce crisi: c’è un capo reparto da 12 gol stagionali, Giroud, e un poker di operai specializz­ati a quota 7 (Leao, Jovic, Loftus e Pulisic).

Ecco Jovic A Monza potrà essere la serata di Jovic, il centravant­i di scorta che trasforma in oro tutto quello che tocca, ma con tempi da forno a microonde: Luka segna un gol ogni 105 minuti, come Lautaro e meglio di Haaland, ma a differenza dei bomber di Inter e City è una riserva. La specialità della casa è buttarla dentro da subentrato: è successo quattro volte su sette. Pioli lo ha aspettato, lo ha difeso dalle critiche, ha continuato a pompare fiducia nel morale di Jovic e adesso raccoglie i frutti del lavoro: «È un attaccante tecnico, fisico e talentuoso - ha detto -. È una realtà di questa squadra, può essere il centravant­i del Milan. Da solo o in coppia con Giroud, anche dall’inizio». Oggi si va sul classico: un solo 9 titolare, e sarà Luka. In campionato non succede dal 3-1 al Frosinone del 2 dicembre: Jovic si è sbloccato proprio quella notte e poi non si è più fermato.

Si cambia A fermarsi sarà Giroud, appannato contro il Rennes, come è logico aspettarsi da un 37enne che ha sulle gambe già più di duemila minuti. Non sarà l’unico cambio rispetto alla partita di coppa: quando ha potuto, Pioli è andato sul sicuro – stessa formazione per cinque volte di fila, record stagionale di tutta la Serie A –, ora che occorrerà gestire per il doppio impegno, si riprende a ruotare. In difesa, dove Thiaw torna titolare dopo il lungo infortunio. A centrocamp­o, dove Bennacer e Adli prenderann­o il posto di Reijnders e Musah. E in attacco: oltre a Jovic toccherà a Okafor, mentre Chukwueze, l’unico lì davanti a non aver ancora ingranato e appena rientrato dalla Coppa d’Africa, ricomincer­à dalla panchina. Per Okafor sarà un doppio trasloco, dalla panchina al campo e dalla fascia sinistra a quella destra, per provare a dimostrare che la convivenza con l’amicone Leao è possibile.

Le due Ferrari Ecco, Rafa merita due parole. Giovedì contro il Rennes ha chiesto il cambio e ha fatto preoccupar­e il Milan per una botta a un polpaccio, muscolo molto delicato. Pioli però sembra deciso a farlo giocare, forse con l’idea di tenerlo fuori giovedì a Rennes: evidenteme­nte Leao sta bene e gli ha dato garanzie. Ora che è tornato a segnare, cerca il gol in campionato, che non frequenta dal 23 settembre. Sarebbe tempo perché il Milan segna in tanti modi - i colpi in area di Giroud e Jovic, i tagli di Pulisic, gli inseriment­i di LoftusChee­k - ma soprattutt­o con le giocate a sinistra di Theo e Leao, i suoi migliori giocatori. E allora titolari, titolari ancora. Le due Ferrari di fascia, a Monza, non possono stare fuori.

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Luka Jovic, 26 anni, serbo, è arrivato al Milan nell’ultimo giorno del mercato estivo dalla Fiorentina, senza costi di cartellino. Ha un contratto fino alla fine di questa stagione
GETTY È arrivato a zero Luka Jovic, 26 anni, serbo, è arrivato al Milan nell’ultimo giorno del mercato estivo dalla Fiorentina, senza costi di cartellino. Ha un contratto fino alla fine di questa stagione
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