Una Dea da Champions
QUINTA VITTORIA E QUARTO POSTO ATALANTA SHOW CROLLO SASSUOLO
Subito Pasalic, Koopmeiners e Bakker nel secondo tempo Dionisi ora è terzultimo, per lui l’Empoli sarà decisivo
L’Atalanta, questa Atalanta, è la domanda e la risposta, è l’investimento e il dividendo, è il tuono e il fulmine ed è pure il Carnesecchi in modalità Dibu-Martinez. Questa Atalanta ora – e con una gara in meno – è al quarto posto in solitaria e la vetrina se la prende anche e soprattutto il Numero Uno del Gasp, gasato a mille da una gara in cui ha polverizzato due sogni sognabilissimi del Sassuolo, parando altrettanti rigori (a Pinamonti) ma anche qualcosa prima. Qualcosa di grande.
Da paura
Pasalic e Koopmeiners (al settimo gol) e Bakker (che ringrazia Pedersen) issano una Dea quasi sempre in controllo, dominante dal punto di vista fisico, variegata nelle soluzioni, anche sprecona ma sempre scioltamente dentro alle azioni con almeno sei uomini diversi come dimostrano i primi due gol. Dea da impazzire: 2024 senza sconfitte, quinta vittoria di fila in campionato, 17 gol fatti e 2 subìti. Una Macchina Infernale. E Dionisi, ora? Ha perso ma con grande dignità e con un Pinamonti irripetibile (sperano a Sassuolo). Carnesecchi sembrava Batman, la Dea Catwoman e il Sassuolo è andato in dissolvenza nella notte del Gewiss.
Democrazia Gasp
C’è stata l’ora dei ricordi (Chicco Pisani, scomparso nel febbraio di 27 anni fa) e poi degli accordi: dopo un’opportunità d’oro resa di rame di Thorstvedt (1’), l’Atalanta si mette a suonare il rock arrivando verso Consigli tre volte, con Zappacosta (in due occasioni) e quasi Koop (salva Doig praticamente sulla linea). Proprio Koopmeiners è il signore dei giochi: scende a livello di Djimsiti a impostare e si mette in coppia con Pasalic, “mollando” di fatto Ederson che sale dietro alle due punte cercando di scompaginare le certezze di un Sassuolo che ha scelto Tressoldi e Lipani nella zona fulcrale del campo fra difesa e centrocampo. Il Grande Problema per i neroverdi – che arrivano da 4 punti nelle ultime 5 gare – è che l’Atalanta sembra Speedy Gonzalez, non solo nella velocità d’esecuzione ma perché ti spunta ovunque, con gli esterni o i centrali, con i “quarti” o le punte, un frullatore che conferma la qualità di questi ultimi tempi, ovvero che hai voglia a cercare di coprire una falla quando là, dall’altra parte, ti si apre una voragine subito aggredita dagli uomini di Gasp. Il vantaggio che non tarda ad arrivare è poster della cooperativa all’esame di architettura: parte tutto da Pasalic, poi Ederson, quindi Dek in ricezione a metà campo, Miranchuk,
Holm, ancora il russo il cui tiro è respinto con cartello allegato “Prego si accomodi” e Pasalic esegue (con Tressoldi è in Fase Rem). L’”ingiocabilità” dell’Atalanta di oggi si palesa nel momento in cui – lasciata qualche finestra al Sassuolo, chiusa poi da Carnesecchi – l’Armata di Gasp si distende coinvolgendo tutti: una democrazia gasperiniana con dentro uno strapotere fisico che solo in pochissime occasioni non emerge prepotentemente.
Marco di trionfo
Al Sassuolo va dato atto di una cosa: non ha mai abbassato la testa. Fra il 30’ e il 31’, due occasioni che solo Marco Carnesecchi – in stato di grazia - ha saputo polverizzare. Nella seconda, Henrique ha fatto mostrare al portiere atalantino il
primo atto del meglio di sé, colpo miracoloso deviato sulla traversa ma erroraccio neroverde con due giocatori che sembrano dirsi “prendila tu, no tu” e un gol quasi fatto viene sbriciolato per l’indecisione fra Henrique stesso e Thorstvedt. Quando poi ha avuto il merito di non mollare nulla in quelle finestre che la Dea gli ha concesso, Dionisi si è girato dall’altra parte su prodezza di Carnesecchi e rigore non proprio perfetto di Pinamonti. Situazione che si ripete, ma a lato opposto, poco dopo perché Prontera lo fa ribattere (invasione di Kolasinac): Pinamonti si nasconde sotto la maglia, Carnesecchi sembra un bimbo al Luna Park. Quando non va, non va. Perché se ti regalano due cioccolatini e li butti via, beh, c’è poco da giocare, rintuzzare, agire, godere e sognare una riemersione.
Empoli decisivo
Ora, Alessio Dionisi potrebbe anche restare in forte discussione se non si fosse visto il primo tempo e inizio del secondo. Il Sassuolo ha lavorato sempre e senza abbassare troppo squadra e occhi: il divario, oggi, è troppo vasto, quasi come i punti in classifica fra le due squadre. La sensazione – a meno di immediati colpi di scena – è che la gara contro l’Empoli (sabato, ore 15) diverrà decisiva. O riemergere o inabissarsi con saluti annessi. Quanto manca Berardi, già…