Evenepoel show in forma Parigi Ganna indietro: 47” in 22 km
Anteprima olimpica, Filippo 6° «Sapevo che avrei fatto fatica»
Il bilancio Remco domina e oggi può vincere la corsa per la terza volta. L’italiano: «Resto tranquillo»
Che Remco Evenepoel vinca una cronometro — 22,2 km ad Albufeira, quarta tappa della Volta Algarve — quasi non fa notizia: parliamo del campione del mondo della specialità e di un ragazzo - 24 anni - ‘nato pronto’, non a caso già vincente al debutto stagionale del 10 febbraio alla Figueira Champions Classic. Che Filippo Ganna — sesto a 47” — non chiuda nei primi cinque invece desta attenzione: al piemontese, iridato 2020 e 2021 contro il tempo, non capitava dal deludente mondiale australiano di Wollongong 2022 (7°) e prima ancora dalle due crono del Romandia 2021 (9° e 10°). Allora prendiamo nota anzitutto delle parole del nostro gigante, anche perché siamo nell’anno olimpico — Ganna punta al titolo nella crono, oltre che a confermarsi nel quartetto in pista — e in Algarve c’erano tanti big al via. «Non ho avuto buone sensazioni — ha detto a caldo il 27enne piemontese di Ineos-Grenadiers, partito meglio (3° a 10” dopo 7 km) di come ha concluso —. È stata una prova dura e io ho perso terreno quasi dovunque».
Analisi Un paio d’ore dopo, il bilancio è più articolato: «Già dal giorno prima sapevo che in questa crono, se fossi andato davvero bene... avrei perso 30 secondi dal vincitore. Invece mi sono mancati circa 40 watt rispetto alla previsione che avevamo fatto con il mio allenatore Cioni. In più, in questo periodo la bici da crono non l’avevo toccata molto. Per tanti fattori, sapevo che in Algarve sarei venuto per fare fatica. Questa gara l’ho presa più come un avvicinamento agli altri obiettivi. Sono tranquillo, nessun rimpianto».
Tempi Ganna è più indietro rispetto allo stesso periodo del 2023: nella scorsa edizione della Volta Algarve lottò per il successo finale, perdendo la generale per appena 2”. Stavolta è diverso e vanno fatte due considerazioni: il focus di Filippo è chiaramente spostato sull’Olimpiade di Parigi — la crono è il 27 luglio, la finale del quartetto in pista il 7 agosto — e poi nel periodo invernale, dopo uno ‘stacco’ abbastanza lungo di circa sei settimane, è stato frenato tra novembre e dicembre da una influenza che si è trascinata più del previsto e non l’ha fatto sentire ‘a posto’ per quasi un mese. Questo non gli ha impedito di andare forte in pista — il c.t. Marco Villa ha giudicato molto positivamente il suo rendimento alla Coppa del Mondo in Australia di inizio febbraio — ma la crono ha presupposti diversi e ieri, Remco a parte, altri 4 sono andati più forte di Ganna su un percorso non veloce (meno di 49 di media): i giovani Sheffield (suo compagno, 2° a 16”) e Del Toro (4° a 37”, neopro’ di 20 anni!), lo specialista Küng ( 3° a 29”) e Mattia Cattaneo (5° a 46”, molto bravo).
Leader Comunque Evenepoel, tornato leader (oggi conclusione in salita, può vincere la Volta Algarve per la terza volta), in certe giornate dà l’impressione di essere ‘ingiocabile’: a meno che non spenda troppo per concludere il Tour sul podio, ci vorrà il miglior Ganna di sempre per batterlo a Parigi (senza dimenticare Joshua Tarling, che vedremo in azione al Gran Camiño da giovedì...). «Siamo andati vicini alla perfezione — ha ammesso Remco dopo aver spinto il 62 davanti come rapporto —. La mia prima vittoria a crono in maglia iridata: una figata ». Aveva anche un nuovo casco, e ha messo a frutto i lavori fatti nella galleria del vento del Politecnico a Milano a gennaio: sì, resta l’uomo da battere.