Bassino e Brignone discesa col turbo Accoppiata da urlo con il tifo di Sofia
La svolta di Marta, il ritorno di Fede Goggia dal divano: «Ben fatto ragazzeze» Oggi ci riprovano nel superG alle 10.30 30
La vincitrice «Non è stato facile gestire gli scorsi mesi, mancavano i risultati importanti Ma con pazienza...»
Ètornata. Sono tornate. Finalmente Marta Bassino, da zero a 100 nella discesa di Crans Montana: nessun podio stagionale fino a ieri, successo di vera classe, cercato e voluto nella disciplina meno “sua”, slalom a parte. È un discorso che vale anche per Federica Brignone, seconda a 54/100: non saliva sul podio dal 6 gennaio scorso e tanti pensieri negativi in mezzo. Insieme, sono la doppietta più bella - a un anno esatto dall’impresa di Goggia-Brignone sulla stessa pista svizzera - davanti alla leader Gut-Behrami, terza. Il miglior modo per “vendicare” il tris di venerdì, con tre azzurre dal 4° al 6° posto (inclusa Laura Pirovano, ieri quinta) che sapeva fin troppo di beffa. I campanacci elvetici suonano a festa.
Perla «Non mi aspettavo di vincere in discesa, ma ho sempre creduto nella velocità» dice Marta. In una carriera che fin qui al massimo le aveva regalato un secondo posto a Bansko nel 2020, le va riconosciuto di averci lavorato davvero, raccogliendo nelle ultime due settimane i migliori risultati: undicesima e nona a Cortina, quinta e prima a Crans Montana, con il miglior crono nella parte iniziale di scorrimento. Semplicemente strepitosa. Dopo una stagione di pochi alti e molti bassi, con il cambio di skiman e tre quinti posti a far morale, la 27enne di
Borgo San Dalmazzo ha sorpreso tutti con la discesa perfetta: «È vero, sono contenta di tornare in alto in una stagione in cui sono mancati i risultati importanti. Non è stato facile gestire gli scorsi mesi, ma mi sono detta sempre di aver pazienza, sapendo che sarebbe tornato tutto alla normalità. Oggi (ieri, ndr) ho fatto tutto nel modo giusto, facendo la differenza in alto e nel muro finale». Chiedere per credere a Gut-Behrami, imbattuta da quattro gare tra superG, gigante e discesa: «Ma le energie cominciano a scarseggiare - ammette la ticinese, ora in testa alla classifica generale con 165 punti su Shiffrin - dovrò inventarmi qualcosa per il superG odierno». Molto dipenderà anche dal pettorale, la stessa Bassino non ha nascosto di aver beneficiato del numero 3, visto che la neve è peggiorata rapidamente per colpa del caldo. Poco importa: dopo sei vittorie in gigante e il titolo mondiale di superG del 2023, il suo curriculum si arricchisce della prima, attesa e inaspettata perla in discesa.
Fede c’è L’ha mancata di poco, invece, Federica Brignone, ma senza rimpianti: «Sono felice, ho fatto quello che potevo fare senza buttare via la gara come nelle ultime uscite. Marta è stata perfetta - ammette la 33enne valdostana - ma sono orgogliosa di quello che ho fatto, battere una Gut in queste condizioni è davvero notevole». Serviva e servirà farlo ancora, già dal supergigante odierno, se vorrà puntare almeno a una coppa di specialità in una stagione che fino a Natale prometteva ben altro (è terza nella classifica di superG a 74 punti e seconda in quella di gigante a 135, sempre da Gut-Behrami, quando mancano rispettivamente cinque e due gare). Peccato per Laura Pirovano, la 26enne trentina sempre più solida e vicina al podio, ieri a soli 13/100 dal terzo posto che avrebbe completato un tripletta da urlo, come l’undicesima piazza di Teresa Runggaldier, 24enne figlia di Peter, argento in discesa a Saalbach 1991, che a inizio stagione partiva col pettorale 50 e adesso col 26 centra il miglior risultato della carriera. Finalmente l’Italia della velocità batte un colpo in ottica Giochi di Milano-Cortina 2026, senza dimenticare Elena Curtoni e soprattutto Sofia Goggia - due vittorie quest’anno prima del grave infortunio capitato in allenamento - la prima a congratularsi con le compagne dal divano di casa. Con la squadra azzurra al completo, la Valanga rosa è destinata a riscrivere ancora la storia dello sci alpino italiano e non solo.