La Gazzetta dello Sport

Napoli sei una favola

CHE MAGIA IN COPPA ITALIA MILANO, FINALE DA INCUBO

- di Paolo Bartezzagh­i INVIATO A TORINO

Ennis: «Ci credevamo tutti». Messina: «Abbiamo fallito»

«Il cielo è sempre più blu» risuona nell’aria, mentre l’azzurro di Napoli colora Torino per una Coppa Italia che stravolge tutti i pronostici. Milano entra da naturale favorita, dopo aver vinto quarti e semifinale di 23 punti, ed esce bastonata dopo una finale che Napoli ha tenuto in mano sempre. Ed è incredibil­e perché, oltre ad essere sfavorita, ha giocato 17 ore dopo una semifinale vinta al supplement­are dov’era sotto di 12 punti contro Reggio Emilia a 5 minuti dalla fine. Da quel momento in poi, ha cambiato il suo destino e, raccoglien­do energie impensabil­i, ha continuato a giocare la sua pallacanes­tro riportando la Coppa a Napoli 18 anni dopo quella di Lynn Green e Piero Bucchi e a 56 dalla prima edizione vinta dalla Partenope di Gavagnin e Maggetti.

Soko mvp Questa è un’altra società. È un’altra storia. Quella di Igor Milicic, tecnico croato che due anni fa ha portato la Polonia in semifinale all’Europeo battendo la Slovenia di Doncic. La storia di Tyler Ennis, migliore per punti (21), rimbalzi (7), assist (7). Di Jacob Pullen, attaccante di razza che ha girato il mondo partendo da Biella nel 2011. Di Tariq Owens e i suoi voli sopra il ferro che non si ferma neanche dopo un colpo al naso. Di Tomislav Zubcic che segna le prime due triple che avviano la serata. Di Markel Brown, difensore indomito nonostante i falli precocemen­te accumulati. Di Giovanni De Nicolao, capitano di un gruppo appena nato che ha conquistat­o una città. «L’abbiamo fatto per Napoli - dice Milicic - se la ricorderà lungo. Sono orgoglioso di tutta la squadra. Grazie a tutti, squadra, staff tecnico e medico». «Ci credevamo tutti e ora siamo qui» dice Ennis mentre il premio di mvp della finale va a Michael Sokolowski, nazionale polacco con Milicic, anima difensiva e non solo della squadra. E tra chi applaude in tribuna c’è anche Mimmo Morena, capitano e cuore di quella Napoli che vinse nel 2006.

Primo ko Milano torna da Torino con un carico di pesantezza da smaltire nei prossimi 11 giorni senza partite. In Italia è la prima sconfitta dell’anno e la bella vittoria con il Real Madrid in Eurolega l’aveva rilanciata fino alle due partite dominate qui a Torino. Napoli l’ha aggredita ed è stata sempre in grado di respingere i tentativi di rimonta fino all’ultimo quarto, quando Jacob Pullen ha segnato la tripla a 13 secondi dalla fine per il sorpasso decisivo. Emblematic­o l’ultimo atto: sotto di 3 punti a 2” dalla fine, Napier sbaglia apposta il libero per cercare di recuperare il pallone dell’ultima speranza, ma la palla non tocca il ferro e va a Napoli.

Gioco, partita e Coppa. «Sappiamo di aver fallito - dice Ettore Messina - Napoli ha vinto con merito e noi abbiamo giocato in modo mediocre. Vorremmo capire il perché visto che siamo una squadra esperta. È così da inizio stagione, quando pensiamo di aver raggiunto un buon livello, arriva il passo indietro».

Lungo vantaggio L’autorità con cui Napoli gioca la finale legittima la conquista di una Coppa Italia che si conferma territorio di imprese. Un anno fa la sollevò Brescia, entrata da ottava e battendo prima Milano nei quarti e la Virtus in finale, favorita come l’Olimpia quest’anno. È la forza di inerzia della semifinale a lanciare Napoli che nei primi 5 minuti segna 15 punti alla difesa più forte della Serie A. Ennis ha ancora la stessa carica di quel pazzesco ultimo quarto contro Reggio Emilia. L’attacco di Milano inizia a balbettare. Gli unici a trovare continuità sono Melli e Mirotic, mentre Shields vive una serata da incubo. Napoli prende il primo vantaggio, 8-6, dopo 4 minuti e lo tiene fino a 28 secondi dalla fine quando proprio Shields segna la seconda tripla di fila, dopo 11 errori al tiro, per l’effimero vantaggio che Pullen cancella con la tripla del sorpasso decisivo. Per la seconda volta in stagione Napoli batte Milano. Ma questa volta è per la storia.

Loro hanno vinto con merito, noi abbiamo giocato in modo mediocre. È un passo indietro

Sempre avanti La squadra campana prende il comando dopo 4’ e, tranne un sorpasso di Shields, lo difende fino al 40’

I protagonis­ti Ennis migliore per punti, rimbalzi e assist ma il titolo di Mvp va al polacco Sokolowski

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Ettore Messina coach Milano

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