La Gazzetta dello Sport

INZAGHI «Una serata da grande Inter L’1-0 va stretto Ora a Madrid sarà dura» ATLETICO, ETÀ MEDIA DI QUASI 30 ANNI

«Non un gran primo tempo, ma nella ripresa siamo stati strepitosi. Speriamo di non perdere Thuram a lungo»

- Di Luca Taidelli MILANO

compliment­i della vigilia all’Atletico dell’amico Simeone non erano di facciata. Simone Inzaghi temeva le trappole che avrebbe disseminat­o il Cholo e il palleggio spagnolo. Anche i colchonero­s però alla lunga si sono dovuti arrendere alla dura legge del gol. Perché questa Inter che nel 2024 sa soltanto vincere (nove su nove con ieri) rischiava soltanto per la seconda volta in una stagione da favola di non riuscire a segnare. Era successo soltanto contro la Real Sociedad, sempre a San Siro, e quello 0-0 era valso il secondo posto nel girone. Altra spagnola brava a farti correre a vuoto con una ragnatela di passaggi. Stavolta però è arrivato l’acuto che avvicina l’Inter ai quarti, anche se al Metropolit­ano il 13 marzo sarà una bolgia. Inzaghi lo sa bene e se impugna l’estintore in campionato malgrado un vantaggio lievitato come un soufflé, a maggior ragione spegne gli entusiasmi con altri 90’ (se basteranno) di fuoco a dividerlo dai quarti.

IRammarico Dopo un match da tarantolat­o in panchina, Simone parla con estrema calma: «Grande soddisfazi­one, i ragazzi sono stati bravissimi perché di fronte avevamo una squadra tecnica e fortissima fisicament­e. Al ritorno sarà molto dura, come noi daranno l’anima per passare il turno e ci resta il rammarico per avere segnato soltanto un gol. Nel primo tempo il nostro centrocamp­o forse ha girato meno fluidament­e del solito, ma quando loro avevano la palla era difficile portarglie­la via. Nella ripresa siamo andati molto meglio e infatti abbiamo creato tanto». L’Inter in fondo si trova nella stessa situazione di un anno fa, quando nell’ottavo al Meazza aveva superato 1-0 il Porto. «In effetti quello è stato il turno più complicato - spiega Inzaghi -, perché poi contro Benfica e Milan abbiamo incontrato meno difficoltà. L’ottavo di finale è sempre un turno cruciale. A Madrid troveremo un clima infuocato, ma era stato così anche a Oporto e a Lisbona e ne siamo usciti bene».

Arna e Sanchez Alla fine l’eroe della serata è stato Marko Arnautovic, beccato dal pubblico dopo il gol mangiato ma anche sostenuto dai compagni dopo l’errore: «Ma come avevo detto alla vigilia io sono sempre molto soddisfatt­o per il contributo di Marko e Sanchez. Sono contento per Arnautovic perché è entrato molto bene e avrebbe meritato di segnare già prima. Lo stesso vale per Alexis, entrato molto bene. Il loro contributo adesso sarà ancora più importante perché Thuram si è fatto male. Speriamo di non perderlo per molto, ma gli altri mi danno comunque ampie garanzie».

Difesa Tra i dati che impression­ano dell’Inter c’è soprattutt­o la tenuta difensiva. Quello di ieri è stato il 21° clean sheet su 34 gare stagionali (nessuno ha fatto altrettant­o nei 5 campionati top in Europa). Inzaghi applaude i suoi, ma cerca il pelo nell’uovo: «Sono stati tutti bravissimi in fase di non possesso, a partire dal pressing degli attaccanti. L’Atletico in questa stagione è più offensivo e a livello statistico contro di noi non ha fatto tiri in porta, ma devo rivedere quelle due mezze oc

● L’Atlético Madrid ha schierato la sua formazione titolare con l’età media più alta in un match nella fase a eliminazio­ne diretta di Champions League: 29 anni e 269 giorni di media. casioni concesse a Lino e a Morata nella ripresa. Lì potevamo fare meglio».

Paragone ingombrant­e Nel pre gara all’ad Beppe Marotta era stato chiesto se Inzaghi potrebbe diventare quello che è stato Alex

Ferguson per il Manchester United: «Non lo so. Il cammino che ha fatto Inzaghi è straordina­rio, è arrivato in punta di piedi e ha dimostrato di essere un bravo allenatore. Lui ha 10-12 anni in meno rispetto ai grandi allenatori in giro per il mondo. Ha superato

Kanye West si è presentato allo stadio con il volto coperto da un passamonta­gna. Un gesto particolar­e da parte del famoso rapper americano che ha voluto così salutare i tifosi nerazzurri della curva Nord, gli stessi dai quali ha tratto ispirazion­e per due sue canzoni: Carnival e Stars, entrambe nel suo album Voltures 1. Canzoni per le quali i sostenitor­i nerazzurri hanno prestato la loro voce. West ha pure pubblicato sui social un video girato insieme ai tifosi della Nord

critiche e pressioni, lui applica un metodo di calcio anche bello. Ce lo godiamo, vorremmo gestirlo il più a lungo possibile».

Arnautovic si merita questo gol. Ogni volta che è stato chiamato in causa mi è piaciuto. Lavora bene

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Fedelissim­o Diego Simeone Gazzetta.it
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