A San Siro: «Per sempre leggenda nerazzurra»
Il tedesco è scomparso ieri a 63 anni per un infarto. Regalò scudetto all’Inter e Coppa del mondo alla Germania
Paese: «Vorrei restituire quanto questo Paese mi ha dato». E poi l’Inter seguita con passione viscerale, letteralmente fino all’ultimo giorno. Dell’altra sera l’ultimo post su Instagram: match day, per ricordare l’incontro con l’Atletico. Con una sua immagine stilizzata. L’Italia diventa una dimora ospitale: non gli rinfacciano i debiti come in Germania, il divorzio doloroso dalla moglie Pilar, hostess spagnola con cui ha avuto due figli, la sua vita inquinata da alcune debolezze, arrivando addirittura alla proposta sprezzante di lavorare come uomo delle pulizie nei bagni, quando Beckenbauer, una decina di anni fa, aveva lanciato un appello pubblico per attenuare le difficoltà dell’uomo non più calciatore.
Andreas Brehme posa con la Coppa del Mondo 1990 vinta grazie a un suo gol in finale. Come lui in Germania solo Rahn(‘54), Muller (‘74) e Goetze (‘14)
Capolavori Nella galleria d’arte dei difensori di fascia, Andy Brehme è un quadro su cui ci si sofferma sempre. Trapattoniano, tanto da diventare nel 2005 a Stoccarda assistente dell’allenatore, che la pensava come Beckenbauer: «E’ il giocatore “più perfetto”». Ha vinto tre campionati con tre squadre diverse (Bayern, Inter, Kaiserslautern), ha infilato Walter Zenga su punizione un mese prima del suo arrivo all’Inter (Germania Ovest-Italia 1-1, Europeo 88). E poi lo stuzzicava nello spogliatoio interista. Ma va cercato altro di lui, nel mare di Internet: il suo primo gol nerazzurro, al Pisa che sta vincendo a San Siro alla seconda giornata del campionato dei record, oltre a segnare una svolta nella gara e nella stagione, riflette quanta purezza calcistica se ne è andata ieri, per un infarto. Tiro al volo di destro, in semigirata dal limite dell’area, e palla in rete sul palo opposto. La gioia del calcio, la gioia della vita.
L’omaggio di San Siro ieri sera
● (cont.) «Per sempre leggenda nerazzurra», dice lo speaker di San Siro, e sul maxischermo compare il capello biondo di Brehme: prima di Inter-Atletico un minuto di silenzio, coperto da applausi contrapposti ai cori dei tifosi spagnoli, per ricordare il tedesco. In campo l’Inter con il lutto al braccio, più di un tifoso aveva una maglia degli anni Ottanta. Qualche giorno fa l’Inter aveva invitato Brehme per festeggiare i 116 del club che cadono il 9 marzo. Gli ultrà hanno ricordato Andy prima del match: «Fino all’ultimo hai avuto un pensiero per noi, noi avremo sempre un pensiero per te. Ciao Andy», hanno scritto.
Giuseppe Bergomi