Arsenal col doppio 10, Porto senza Taremi
Arteta vuole i quarti dopo 14 anni e schiera Odegaard e Havertz avanzati Conceiçao non ha la punta migliore
Il tabù deve finire. L’Arsenal alle 21 comincia nello stadio del Porto la doppia sfida degli ottavi di Champions: non li supera dal 2010, e i portoghesi sono l’ultima formazione che i Gunners hanno eliminato per andare ai quarti. La squadra di Arteta è super favorita, non solo per il suo valore ma per il suo straordinario stato di forma: 5 vittorie di fila in Premier con 21 gol fatti e appena due subiti, una scorpacciata di 11 reti a zero nelle ultime due trasferte.
Evoluzione La rinascita, oltre allo stato di forma della stella Saka, 3 gol e 4 assist nella fase a gironi e 6 nelle ultime 4 partite di Premier, è anche nell’evoluzione tattica a cui Arteta ha lavorato nell’ultimo mese: un 4-2-4 con un doppio numero 10 al centro dell’attacco. Probabile che a Porto il tecnico scelga la versione più prudente, con Jorginho a dare ordine ed esperienza in mezzo al campo accanto a Rice e il capitano Martin Odegaard avanzato, verosimilmente accanto a Havertz, uno di quelli che hanno beneficiato di più di questa variante tattica, necessaria anche per lo stop di Gabriel Jesus, fermo per infortunio da fine febbraio e autore di 4 gol in 5 partite nel girone. Col nuovo modulo, l’Arsenal non ha un punto di riferimento centrale ma due numeri 10 che fanno da raccordo col centrocampo, sanno inserirsi in zona gol e innescare le frecce sugli esterni, il devastante Saka e il redivivo Martinelli. L’evoluzione è stata così efficace che l’Arsenal non ha più sbagliato nulla, riuscendo finalmente a concretizzare l’enorme mole di gioco che i Gunners creano da tutta la stagione: nelle 4 partite di campionato tra Natale e Capodanno la squadra di Arteta aveva segnato 4 gol con 22 tiri in porta (18,2% di conversione), nelle ultime 5 viaggia a 21 centri con 36 tiri (58,3%). Un assolo irresistibile che l’Arsenal ora proverà a replicare anche in Europa, il palcoscenico su cui i Gunners vogliono ritrovare una dimensione che non hanno da anni. Nel 2010, l’ultima volta oltre gli ottavi, la corsa finì ai quarti. Il Porto è senza Taremi, oggetto di desiderio interista, e delle ultime 3 gare ne ha vinta solo una. Superasse l’ostacolo Porto, Arteta conta di andare avanti. Molto più avanti.