Orgoglio e grinta Il suo Brescia non muore mai
Ben 10 punti conquistati recuperando lo svantaggio Ora sogno playoff
Èun Brescia che non muore mai. Una squadra dall’orgoglio infinito, che fa della resilienza il suo tratto distintivo: va sotto e riemerge, cade e si rialza, più è in difficoltà e meno molla il colpo. Così facendo, grazie alla cura Maran, si è rimesso in carreggiata al punto di essere ormai da qualche settimana in piena corsa per i playoff. Non una fuoriserie del campionato, ma un’outsider specialista in rimonte: 10 i punti trovatiti per strada rimediando a situazioni di svantaggio. Una ricerca proficua partita da lontano.
Svolta Quando Maran è subentrato a Gastaldello al timone della formazione biancazzurra, i recuperi erano stati 2 (l’1-1 con l’Ascoli del 30 settembre e l’1-1 con la Feralpisalò del 6 ottobre, entrambi firmati Moncini in extremis). La svolta con il cambio di allenatore: ben 6 volte il Brescia nuova gestione ha saputo riacciuffare un risultato che sembrava perduto. Espugnando Catanzaro il 23 dicembre col punteggio di 3-2 (Bjarnason, Bisoli, Bianchi) e pareggiando 1-1 in 5 occasioni: a Pisa il 25 novembre (Bjarnason), a Bolzano col Südtirol (Borrelli), a Reggio Emilia il 10 dicembre (il solito Moncini), di nuovo col Südtirol il 20 gennaio (di nuovo Borrelli) e sabato scorso a Marassi con la Samp (Adorni).
Pilastro Adorni Emblematica l’ultima trasferta: senza la spina dorsale titolare (Lezzerini, Cistana, Borrelli, tutti infortunati); senza i fantasisti (Galazzi e Olzer, squalificati); in svantaggio e senza Maran (espulso per proteste), il Brescia ha trovato la forza di pareggiare al 4’ di recupero con un inserimento del suo difensore centrale che meglio di tutti simboleggia la rinascita. L’anno scorso sul banco degli imputati, ora impeccabile per rendimento: Adorni è uno dei pilastri sui quali si fonda la ricostruzione di un Brescia che non cede mai. Una squadra che ora può sognare un traguardo insperato a inizio stagione. Venti punti in 13 sfide con Maran (che è squalificato, sabato con la Reggiana non ci sarà): «Occorreva ritrovare fiducia e autostima - ha spiegato incontrando i tecnici bresciani, ospite d’onore dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio in un incontro organizzato all’istituto alberghiero Mantegna -. L’aspetto mentale è fondamentale: bisogna essere tutti coinvolti e convinti in quello che si fa».