Dea, Lookman sì o no? Era una certezza ora è un bel dubbio Il nigeriano dopo la Coppa d’Africa torna domenica: CDK e Miranchuk non lo hanno fatto rimpiangere
Lookman ci mancherà: non gufo la Nigeria, ma che c’entra la Coppa d’Africa con le date europee?
Tra CDK, Scamacca, Miranchuk , Muriel e Touré, tutti potranno essere decisivi
Gian Piero Gasperini
Dopo InterLecce del 30 dicembre
Oggi possibile giorno della “verità”, per l’unico vero dubbio che ha al momento l’Atalanta: Lookman recuperabile per domenica sera a San Siro? Ma un’altra domanda, che fino a non molto tempo fa sarebbe suonata retorica, aspetta invece risposta. Tutt’altro che scontata: ma se sarà convocato, Lookman giocherà titolare contro il Milan? Sembra un paradosso, ma è solo apparente.
Senza Lookman Il nigeriano è rientrato a Bergamo la scorsa settimana dopo 40 giorni di assenza per la Coppa d’Africa: ha saltato la gara con il Sassuolo per una lieve distorsione alla caviglia, ma tutto lascia pensare che domenica sia pronto a rientrare. Nel frattempo, però, la certezza di un tempo si è trasformata in dilemma. Un bel dilemma, per Gasperini. Nessuno l’avrebbe detto a fine dicembre, quando Ademola salutò l’Atalanta da attaccante più in forma del reparto (7 gol e 3 assist), come poi in effetti confermato dal rendimento con la Nigeria. Arrivata in finale grazie anche ai suoi tre gol (più un assist) in sette partite. Ma in questi 50 giorni non è cresciuta in maniera esponenziale solo l’Atalanta, che in otto gare - fra campionato e Coppa Italia - senza il nigeriano ha vinto sette volte e ha segnato 23 gol. O meglio, il decollo dell’Atalanta è coinciso (anche) con quello di De Ketelaere e Miranchuk: in questo arco di tempo il belga ha segnato sei gol e distribuito tre assist, mentre il russo ha firmato due reti e cinque passaggi gol. In più, anche Koopmeiners (sei gol) e Pasalic (due gol e tre assist) hanno dato un importante contributo offensivo.
Competzione interna I numeri non sono tutto, ma a certi segnali Gasperini è molto sensibile: per questo non è escluso che scadenzi il rientro di Lookman fra i titolari senza fretta, anche considerando la sua settimana di lavoro non completa, che consente comunque di avere fiducia per un suo ritorno almeno fra i convocati. Ancora ieri il nigeriano ha fatto lavoro individuale, ma non più solo in palestra: non sono state più necessarie terapie, la caviglia è completamente sgonfia, il dolore è passato. Oggi, condizione quasi necessaria per la convocazione, è prevista la sua ripresa del lavoro in gruppo, che però non gli darà garanzie. In questa Atalanta, non solo in attacco, nessuno può dire di avere il posto da titolare garantito: magari suona strano, ma anche Lookman dovrà (ri)conquistarselo. E di questa forte competizione interna, soprattutto là davanti, Gasperini confida di poter fare un valore aggiunto.
Sette opzioni Dunque quel dilemma di cui sopra non sarà altro che il trailer di un film che durerà - come minimo - tre settimane: l’arco di tempo in cui l’Atalanta giocherà cinque partite di campionato, tutte tostissime (Milan, Inter, Bologna, Juventus e Fiorentina), e due di Europa League. Tante, e ci sarà bisogno di tutti. Ogni volta sarà un rebus anche per le avversarie, capire quale attacco schiererà Gasperini, e dunque che tipo di partita aspettarsi.
Tornato disponibile Lookman, il tecnico nerazzurro ha a disposizione cinque punte e due trequartisti, dunque una serie di soluzioni offensive intercambiabili, anche solo con semplici sfumature diverse fra loro. Ma soprattutto ha libertà di turnover nel reparto che ritiene più decisivo e al quale dedica praticamente sempre tre delle cinque sostituzioni a disposizione, per aggiungere di volta in volta la freschezza necessaria a indirizzare le partite anche alla distanza.
Turnover, ma non troppo Quanto fatto in passato non è legge, ma è indicativo: il Gasp, per certi tour de force, ha sempre deciso un paio (massimo tre) cambi da partita a partita, ovviamente non tutti riservati all’attacco. In teoria quest’anno, data l’abbondanza di forze, potrebbe farne anche di più, ma non fa parte del suo credo. Sceglierà di volta in volta, in base alle risposte settimanali e alle esigenze delle gare (e delle rivali) da affrontare. E Lookman sa che in sua assenza c’è stato chi ha fatto di tutto per non farlo rimpiangere: una bella spinta per l’Atalanta, e ora lo sarà per lui. E per la sua voglia di riprendersi l’etichetta di miglior uomo gol della Dea.