La Gazzetta dello Sport

L’ORGOGLIO DI JURIC

«Il miglior Toro da quando sono qui Il mio sogno è andare in Europa» L’allenatore croato: «Partita approcciat­a perfettame­nte, a volte il calcio è devastante. Mancano i punti ma vado a letto felice»

- di Mario Pagliara INVIATO A TORINO

I ragazzi devono credere in loro stessi e ora prepariamo la Roma con gli stessi stimoli

Bellanova sta avendo una continuità pazzesca, è un serio candidato alla maglia azzurra

Ivan Juric

Quante cose ci sono in una notte. I rimpianti, tantissimi, pure troppi. Una montagna. Ma anche l’orgoglio di chi resta incredulo di fronte a una sconfitta così. «Io sono orgoglioso dei miei ragazzi, sono orgoglioso di questa squadra» sono le parole con le quali Ivan Juric prova ad esorcizzar­e la naturale amarezza dopo un ko immeritato in coda ad una notte molto bella sul piano del gioco ma con un retrogusto amaro. «Io vado comunque a letto felice – continua il tecnico granata – perché un allenatore lavora per vedere una squadra giocare così bene. Abbiamo fatto una partita di livello molto alto: è stato uno dei migliori Toro da quando io sono l’allenatore di questa squadra. Ovviamente, sono molto dispiaciut­o per il risultato e i rimpianti sono tantissimi per aver giocato così contro una grande Lazio».

Ce la giochiamo Ci sono tante cose in una notte, dicevamo. E, ad esempio, ci sono anche le diciannove occasioni da rete prodotte in novanta minuti dalla squadra di Juric. Almeno dieciundic­i erano arrivate prima dell’uno-due degli uomini di Sarri. «La mia sensazione alla fine di una partita così non cambia, anzi ne esce rafforzata — prosegue Juric —. Noi se continuere­mo a giocare così contro tutte le squadre, potremo fare risultati contro tutti. Il mio sogno e il sogno di tutti resta quello di andare in Europa. Adesso voglio vedere la mia squadra giocare sempre così bene, a partire già dalla prossima trasferta di lunedì in casa della Roma: con questo approccio, con questa interpreta­zione, noi ce la giocheremo contro tutti».

Cattiveria Una delle cose che, però, è mancata al Toro di Juric ieri sera è stata la cattiveria sottoporta. «Io mi auguro che diventerem­o molto più cattivi nella zona decisiva del campo — sottolinea l’allenatore del Torino —. In attacco siamo stati molto sfortunati, ma dovevamo essere anche molto più determinat­i. Già nel primo tempo, ad esempio, dovevamo fare più di un gol. Anche nella ripresa siamo partiti fortissimo, producendo tre occasioni dopo pochi minuti. Poi, sul primo tiro in porta, abbiamo preso gol. Chiarament­e, è stato uno choc per noi. Vi dico la verità, io in panchina non sapevo proprio cosa dire perché stavamo giocando un calcio bellissimo. Purtroppo, il calcio sa essere devastante. Alla fine, è andata così ed è una roba veramente da non crederci».

Il discorso È in momenti come questi che può emergere un po’ di scoramento. Così, appena finita la partita, Juric ha voluto spendere due parole ai suoi calciatori – a caldo – all’interno dello spogliatoi­o dello stadio Olimpico Grande Torino. «Ai ragazzi ho fatto i miei compliment­i. A loro ho detto che devono continuare a credere in se stessi, non si devono assolutame­nte abbattere — racconta Juric —. Anzi, già dalla prossima partita a Roma dobbiamo rimettere in campo tutte queste nostre qualità. Anche se non siamo riusciti a vin

cere, abbiamo giocato una partita fantastica: oltre ai grandissim­i compliment­i, a tutti ho ripetuto di continuare ad avere grande fiducia nei propri mezzi».

Vlasic, Bellanova e… Tanti elogi per molti. A partire da Bellanova: «È da mesi che Raoul sta crescendo tantissimo, credo che sia diventato un candidato per vestire la maglia della Nazionale: sta andando alla grandissim­a». È tornato a brillare il genio di Vlasic: «È stato uno spettacolo, ha fatto una partita strepitosa: gli è mancato solo il gol». Applausi anche a Lovato: «Era sempre criticato a Salerno, contro questa Lazio è andato benissimo». Ieri Rodriguez è tornato a sorpresa in panchina: «Mi ha dato disponibil­ità anche se non è al top. Spero di averlo pronto per Roma». Sull’arbitro butta la palla in tribuna: «Dovrei rivedere la partita per dare un giudizio non affrettato...». Gila doveva essere espulso prima. Chiude Linetty: «Non so proprio cosa dire: abbiamo fatto una grande partita. Sono incredulo».

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2 Tonny Sanabria, 27, dopo aver colpito il palo. Per lui finora 3 gol in questa A
3 Raoul Bellanova, 23, protagonis­ta a destra
LAPRESSE/ANSA 1 Ivan Juric, 48 anni: è alla terza stagione alla guida del Torino 2 Tonny Sanabria, 27, dopo aver colpito il palo. Per lui finora 3 gol in questa A 3 Raoul Bellanova, 23, protagonis­ta a destra
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