La Gazzetta dello Sport

Non soltanto bunker Una difesa catapulta anche per l’attacco

Sommer ha chiuso la porta 21 volte ma tutte le azioni partono da dietro Bastoni-Pavard: sempre più spinta

- di Luca Taidelli MILANO

Il ventunesim­o clean sheet stagionale in 34 partite, senza concedere all’Atletico un solo tiro in porta (In Champions non succedeva dal 2006, contro lo Sporting Lisbona nei gironi) ha oscurato il fatto che la difesa dell’Inter è anche la prima catapulta verso l’attacco. Martedì scorso si sono visti a turno Pavard e Bastoni che si sganciavan­o per costruire ed aggredire gli spazi. Su una splendida sponda a centrocamp­o di Lautaro, addirittur­a De Vrij si è fiondato in un due contro due che non ha portato al gol soltanto per un’ottima lettura di Witsel sul passaggio per Thuram.

Avanti tutta A colpire è anche l’istantanea (vedi sopra) che durante il match contro l’Atletico fissa i tre centrali più alti rispetto alla linea formata da Darmian, Barella, Calhanoglu e Dimarco. La conferma che Inzaghi sta compiendo un piccolo capolavoro applicato sul campo grazie a meccanismi ormai andati a memoria in cui ogni giocatore sa come muoversi e quando sostituirs­i al compagno per mantenere gli equilibri. Le punte sono davvero i primi difensori e viceversa. La squadra riesce quasi sempre a rimanere corta e negli scivolamen­ti delle mezzali quando i braccetti o gli esterni - i quinti sono allo stesso tempo terzini e attaccanti aggiunti - si sganciano scatta la copertura

Dal primo anno Quella del braccetto che partecipa all’azione è stata una novità introdotta da Inzaghi nel suo primo anno a Milano. Skriniar, che prima si sganciava solo sui piazzati per far valere la stazza sui colpi di testa, ha iniziato a spingere, con Brozovic - allora regista - che si abbassava sulla linea del centrale. Ora però siamo alla sublimazio­ne della partecipaz­ione collettiva. Fresco di doppietta con la Francia, Pavard deve ancora trovare il primo gol in nerazzurro ma la sua sforbiciat­a da figurine Panini ha portato al gol contro la Juve e qualche giorno prima era stato il francese a innescare dalla linea di fondo Lautaro per il gol al Napoli valso la Supercoppa. Bastoni, micidiale anche con i cambi di gioco e i lanci lunghi, invece ha chiuso la vittoria in rimonta con la Roma con una galoppata travolgent­e al 93’. Altro che difendere il 3-2, comunque preziosiss­imo.

Bunker Il tutto senza perdere distanze e coperture. In campionato Sommer (che ha già stabilito il record personale di gare senza subire reti in un campionato: 15) ha incassato appena 12 gol, di cui la metà contro Sassuolo, Bologna e Roma. Una dimostrazi­one di solidità che premia lo sforzo di tutti e la profondità della rosa. Dietro di fatto Inzaghi ha alternativ­e valide in ogni ruolo. L’unico a non avere un vero vice sarebbe proprio Bastoni, ma come braccetto di sinistra si sono adattati alla grande sia Acerbi sia Carlos Augusto. Senza dimenticar­e che in quel ruolo può agire anche Dimarco. A destra Bisseck (a segno proprio contro il Lecce) ha sostituito alla grande Pavard quando era infortunat­o.

 ?? GDS ?? Un momento di Inter-Atletico in cui i tre centrali difensivi sono più alti dei due esterni e di Barella e Calhanoglu
GDS Un momento di Inter-Atletico in cui i tre centrali difensivi sono più alti dei due esterni e di Barella e Calhanoglu
 ?? GETTY ?? Scatenato Benjamin Pavard, 27 anni. Il difensore francese è una sicurezza in marcatura ma anche quando si alza. Suo l’assist a Lautaro nella finale di Supercoppa e la giocata che ha indotto Gatti all’autorete che ha deciso Inter-Juve, il 4 febbraio
GETTY Scatenato Benjamin Pavard, 27 anni. Il difensore francese è una sicurezza in marcatura ma anche quando si alza. Suo l’assist a Lautaro nella finale di Supercoppa e la giocata che ha indotto Gatti all’autorete che ha deciso Inter-Juve, il 4 febbraio

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