Bani e il Genoa da corsa «L’obiettivo è fissato Arrivare nella Top ten»
Il difensore ha raccolto il testimone di Dragusin «Con Radu bel rapporto, ma qui il gruppo è forte»
Gila ha grandi meriti: trasmette tranquillità e ti dà sempre una mano
Mattia Bani
Difensore del Genoa
Abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti, comprese le grandi squadre
Che rivincita l’ultima gara a Napoli, pensando alla sfida di due anni fa...
Bani e la crescita
C’è un divertente fotomontaggio che circola fra i tifosi del Genoa: mostra un’immagine della squadra rossoblù, dove Bani ha uno chignon uguale a quello di Dragusin. Non una scelta casuale, ma l’investitura (anche) della piazza nei confronti del giocatore che ha legittimamente preso il posto del compagno ceduto in Premier.
► Lei è un genoano della prima ora: era già qui nel 2011 in Primavera con Perin e Sturaro.
«Bellissimi ricordi, venivo da una realtà come quella della Fortis Juventus, più dilettantistica e arrivare al Genoa aveva rappresentato un cambio importante, prima ancora sul piano umano che calcistico. Un percorso emozionante. Juric fu poi il mio primo allenatore».
► Avrebbe immaginato di diventare una colonna rossoblù?
«Quando sei giovane ti impegni sul presente, ma sono felice che sia accaduto così».
► Da Napoli a Napoli: lei c’era il 15 maggio 2022, giorno della retrocessione del Genoa in B al Maradona, ma anche domenica scorsa, in una situazione ben diversa...
«Avevo fra le mani pochi giorni fa una foto scattata in quello stadio, sempre sotto il settore ospiti: emozioni e stati d’animo opposti: dispiace aver preso gol alla fine, ma siamo soddisfatti. E’ stata una sorta di rivincita».
► Avete fatto grandi prestazioni (e molti punti) con le grandi. Come lo spiega?
«A parte la prima giornata,abbiamo sempre dimostrato di potercela giocare con tutti, senza timori. A volte ci esaltiamo con quelle squadre che magari ti vengono ad attaccare. La fortuna è stata capire che per completare il nostro percorso serve fare punti sempre».
► La svolta è stata la gara con il Lecce? Da 0-1 a 2-1, lì s’è visto che la mentalità era cambiata.
«Partiamo semprsempre con l’idea di cercare la vittoria, ma in casa siamomo portati ad andareand oltre. Pensoso alla gara con l’Al’Atalanta. Dopo l’1-1, subito palla ala centro. Sembravabrava fossimo sottsotto 0-2...».
►Il► Il club vuole alzalzare l’asticella, è uno stimolo in ppiù?
«Certo, ma accadrebbeaccad a prescindere,scindere, anche se non è stato affattofatto semplice far fare questi primi trenta punti».
► A gennaio è stato ceduto Dragusin, perché era il reparto in cui il club era più tranquillo, con lei in squadra. Si è sentito ulteriormente responsabilizzato?
«Con lui avevo un bel rapporto già dall’anno scorso, ma eravamo consapevoli di poter fare bene comunque».
► S’è fatto portavoce del pensiero dello spogliatoio. Avanti con Gilardino...
«Credo ci sia una bella alchimia fra squadra e staff. Il mister è stato bravo già l’anno scorso, quando avevamo bisogno di una persona che ci desse tranquillità. Poi quando arrivano tanti risultati positivi, tutto funziona. Speriamo di proseguire così. E poi con Gilardino secondo me lo ha aiutato il fatto di essere stato un grande calciatore. Così si immedesima in tante situazioni. Il mister è come lo vedete voi: molto disponibile, sempre pronto a darti una mano».
► Gudmundsson ha detto: ora bisogna puntare alla top ten.
«Noi vogliamo arrivare prima possibile ai quaranta punti. Certo, chiudere la stagione nella parte sinistra della classifica per una neopromossa sarebbe un grandissimo risultato, considerando che siamo rimasti tanti dalla B. Vincere è bello, ma lo è pure riuscire a confermarsi. Avere toccato il fondo due campionati fa ci ha dato un grande aiuto per ripartire quest’anno».