La Gazzetta dello Sport

Che flop il tour di Reichart Il progetto non trova adesioni

L’a.d. della società che si occupa di organizzar­e il nuovo torneo non ottiene consensi La A difende il suo prodotto

- di Andrea Ramazzotti MILANO

La Figc ribadisce l’azione a tutela dei campionati nazionali, per la difesa del merito sportivo

Comunicato della Figc

Siamo allineati alle altre grandi Leghe di calcio europee, ho ribadito la contrariet­à

Luigi De Siervo

A.d. Lega Serie A

Il viaggio in Italia di Bernd Reichart, Ceo di “A22 Sports Management”, la società che si occupa dell'organizzaz­ione della Superlega, non sta ottenendo i risultati sperati. Perché la chiusura della Serie A è stata netta e perché i dialoghi avuti con i club incontrati (mercoledì sera il manager tedesco era al Maradona seduto accanto a De Laurentiis) non porteranno le nostre grandi a schierarsi contro la Uefa per entrare in una competizio­ne fortemente osteggiata dalle leghe europee e dalle federazion­i. Non basterà la promessa di maggiori guadagni per arrivare alla scissione. La A, che ha votato per restare a 20 squadre come la Premier e la Liga, vuole che il valore del torneo resti alto, che le competizio­ni europee siano organizzat­e da un ente terzo (non da un gruppo limitato di società fondatrici...) e soprattutt­o che siano la vittoria o il piazzament­o nei campionati nazionali a determinar­e la partecipaz­ione alla Champions, all'Europa League o alla Conference League. Nel modello di A22, annunciato a dicembre e non variato, chi vince lo scudetto (e non è tra i fondatori) parte dalla più bassa delle tre divisioni, la “Blue League”. Ufficialme­nte per favorire una crescita graduale. La Serie A giudica questo format semi-chiuso e perciò anacronist­ico. Per di più tra i principi cardine della Superlega c'è la volontà di trasmetter­e gratuitame­nte tutte le partite in tv, un modello che non trova riscontri di fattibilit­à nell'industria audiovisiv­a e che rischiereb­be di minare la principale fonte di introiti delle leghe.

Montagne da scalare Ecco perché per il momento i consensi raccolti da Reichart non sono molti. L'unica strada sarebbe quella del dialogo con l'Uefa, ma a Nyon non vedono di buon occhio neppure le riunioni che attualment­e leghe e club stanno avendo con A22. Lunedì nell'assemblea in via Rosellini l'a.d. Luigi De Siervo relazioner­à i club sull’esito del suo incontro con Reichart, ma il comunicato diffuso mercoledì è già molto chiaro: la Serie A è contro la nuova Superlega. Anzi, è contro la Superlega dal 2019 e non ha cambiato idea. La posizione è condivisa praticamen­te da tutti e, dalla levata di scudi dell’aprile 2021 contro Juventus, Inter e Milan, le cose non sono cambiate. Anzi, nel dicembre scorso l'Inter ha messo per iscritto il suo sostegno all'Eca, acerrima nemica della nuova “creatura” di A22, e pure la Roma ha detto no al progetto. In più c'è stata la presa di posizione del numero uno della della Figc, Gabriele Gravina: «Esiste una norma federale per la quale chi aderisce alla Superlega, esce dal sistema federale». Tradotto, non partecipa alla Serie A. Con queste condizioni di partenza, in Italia le chance che la nuova competizio­ne trovi “seguaci” sono ridotte al lumicino.

Dialogo con Fifa e Uefa Il tour “promoziona­le” di Reichart organizzat­o in tutta Europa, più che spingere i club a entrare in un format che è meno chiuso rispetto al modello originale del 2021, ma che non si basa sulla meritocraz­ia e sui risultati del campo, sta portando le leghe mondiali, il potente sindacato dei calciatori inglesi e gli altri stakeholde­r del pallone a chiedere ufficialme­nte alla Fifa e alla Uefa sia una diminuzion­e delle partite delle nazionali sia il venir meno dell’obbligo di rilascio dei giocatori. Perché le società, che pagano gli stipendi, non digeriscon­o più la Nations League, figuratevi le amichevoli in giro per il mondo a marzo, in un momento clou della stagione (l’Italia volerà negli Usa...). Negli ultimi 20 anni la Serie A ha mantenuto lo stesso numero di incontri (380), mentre gli impegni delle nazionali sono cresciuti a dismisura. Tanti pensano che sia necessario mettere un freno.

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GETTY IMAGES Il progetto non decolla Anche dopo la giornata di ieri il progetto della Superlega non sembra trovare proseliti in giro per l’Europa
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Mercoledì sera al “Maradona”, durante Napoli-Barcellona, Bernd Reichart era seduto al fianco di Aurelio De Laurentiis
Vista Champions Mercoledì sera al “Maradona”, durante Napoli-Barcellona, Bernd Reichart era seduto al fianco di Aurelio De Laurentiis
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