Dalla Spagna riparte la battaglia a tutto campo di Tebas
Il n°1 della Liga è un grande nemico della Superlega. E come Reichart gira l’Europa, ma per alzare barricate
Due titani in lotta, e sullo sfondo l’attesa per un processo che può avere una discreta rilevanza nel futuro della Superlega, e quindi del calcio europeo. I due titani sono accomunati dalla passione per il Real Madrid e separati da tutto il resto. Sono entrambi presidenti, Florentino Perez della Casa Blanca, Javier Tebas della Liga. Il primo foraggia economicamente e ideologicamente la società A22, con sede a Madrid, che promuove la Superlega, il secondo si batte su ogni fronte possibile per fermare per la seconda volta il tentativo di scissione calcistica che vorrebbe mettere in atto il suo illustre connazionale. Tebas e Perez si scontrano da anni, con denunce, ricorsi, appelli e bordate mediatiche. Prima lo facevano in ambito Liga, ora sono passati alle competizioni europee: la Superlega è la loro Champions League.
Governo neutrale Florentino Perez ha sempre contrastato Tebas perché da quando è stato eletto nel 2013, ha subito cercato, e rapidamente ottenuto, di far crescere economicamente gli altri 18 club della Liga togliendo la protezione alla quale erano abituati i due colossi, Madrid e Barcellona. E così i protagonisti del “Clásico” al momento sono sempre soli nella battaglia per la Superlega. In Spagna non hanno trovato discepoli, anche se il fatto che il governo spagnolo sia stato l’unico a non aderire alla condanna del nuovo torneo formulata da tutti gli altri Stati Membri dell’Unione Europea ha fatto vedere la cosa come un’ulteriore prova della forza e dell’influenza anche politica del presidente del Madrid. Il governo spagnolo si è difeso evocando un principio di neutralità per rispetto verso il tribunale Mercantile Numero 17 di Madrid che il prossimo 14 marzo riprenderà il dibattimento legale sulla Superlega.
Battaglia legale Già, perché da qui era partito il coinvolgimento della Corte di Giustizia Europea, che prima di Natale ha emesso il suo parere richiesto dal tribunale madrileno e considerato a loro favorevole dai promotori della Superlega. Che da lì hanno iniziato il giro delle 7 chiese calcistiche per cercare adepti e proseliti. In Spagna al momento non ne hanno, ma il dibattimento legale che riprende a marzo potrà dare nuova linfa allo scissionista Florentino Perez. Per questo Javier Tebas non abbassa la guardia e, come il Ceo di A22 Bernd Reichart, va in giro per l’Europa ad alzare barricate contro la Superlega.