La Gazzetta dello Sport

MILAN E ROMA TROPPA SOFFERENZA MA L’ITALIA VOLA

- di STEFANO AGRESTI

Ora bisogna che la sorte ci dia una mano. Non importa che arrivi alle vette irraggiung­ibili della scorsa stagione nei quarti di finale della Champions - tre squadre italiane dalla stessa parte del tabellone, tutte le migliori dall’altra parte - ma dovrebbe quanto meno preservare Milan e Roma dall’ottavo di finale più difficile che possa capitare: quello contro il Liverpool. Per carità, se poi tiene alla larga dalle nostre anche il bellissimo Bayer Leverkusen di Xabi Alonso e il Brighton di De Zerbi non ci dispiace affatto. Però ci accontenti­amo di evitare Klopp; con tutte le altre ce la giochiamo alla pari, più o meno.

Già, il sorteggio: oggi, a Nyon. Milan e Roma, superati i playoff contro Rennes e Feyenoord, si sono aggiunte all’Atalanta tra le migliori sedici squadre dell’Europa League e aspettano di conoscere le prossime avversarie. Sono in attesa anche i bergamasch­i, che però partono con un grande vantaggio: avendo vinto il girone eliminator­io si sono risparmiat­i lo spareggio e adesso non incroceran­no un’altra testa di serie ma una delle formazioni promosse ieri. Tra le quali di terribili non ce ne sono proprio. Ci sono, quello sì, alcune potenziali avversarie affascinan­ti da affrontare e impegnativ­e da battere: il Benfica, il Marsiglia, lo Sporting. Ma - come detto - niente di impossibil­e.

La qualificaz­ione di Milan e Roma è preziosiss­ima anche per il ranking, che assegnerà una squadra in più nella prossima Champions a due paesi. L’Italia è in piena corsa per averne cinque, anche se il cammino rimane lungo. Sembra quasi che i nostri club - come si dice per altre questioni - stiano “facendo sistema”: ottengono risultati importanti, vanno avanti nelle coppe, così tutto il movimento ne guadagna. Solidariet­à tra rivali, insomma. Nelle partite disputate finora dalla ripresa delle coppe, ne abbiamo persa solo una su sette: quella del Milan a Rennes (per il resto tre successi e tre pareggi, poi la Roma una l’ha vinta ai rigori). Segnali di conferma dopo le tre finali raggiunte un anno fa.

A proposito di Milan. In Francia ha dovuto giocare una partita vera, del resto solo uno sprovvedut­o poteva credere che il Rennes non avrebbe tentato la rimonta (quasi) impossibil­e

dopo il 3-0 dell’andata. La squadra di Pioli ha sofferto troppo, però ha avuto il merito di rispondere colpo su colpo: due volte sotto, due volte in parità nel giro di una manciata di minuti (prima undici, poi quattro). È sembrato che il Milan, per fare le cose sul serio, abbia atteso di andare in svantaggio. Non ha recuperato il 3-2, è vero, ma a quel punto la partita si stava avviando verso la conclusion­e. La qualificaz­ione, insomma, non è mai stata davvero a rischio; resta il fatto che i rossoneri hanno perso la seconda partita consecutiv­a dopo quella di Monza e hanno incassato altri tre gol (sono diventati sette in due gare e in cinque giorni). Note positive, oltre alla qualificaz­ione: l’acuto di Jovic, dopo la sciagurata espulsione rimediata domenica; la rete di Leao, dopo tanti errori; gli zero minuti giocati dal trentasett­enne Giroud (non saltava una partita intera dal 2 gennaio, è interesse di tutti che recuperi un po’ di energie).

La Roma è dovuta arrivare fino ai rigori per piegare il Feyenoord: la superiorit­à tecnica dei gialloross­i non è stata sufficient­e a ribaltare il vantaggio iniziale degli olandesi, sono serviti i tiri dal dischetto. De Rossi centra così un altro obiettivo, dopo avere vinto quattro partite su cinque in campionato. È una qualificaz­ione che vale tanto perché il confronto con la squadra di

Avanti tutte, la corsa alla quinta squadra in Champions continua De Rossi, tocco magico: decisivo il “suo” Svilar. E ora evitiamo Klopp

Mourinho è continuo e José ha portato i gialloross­i per due volte consecutiv­e a una finale europea. Per Daniele erano già pronti i primi processi,

anche se stavolta la sensazione è che il giovane allenatore della Roma abbia ritardato i cambi, tanto che a un certo punto in campo c’erano troppi calciatori che camminavan­o anziché correre; quando sono entrate le forza fresche, da Baldanzi a Angelino, la squadra ha ripreso vigore e poteva anche vincerla allo scadere dei supplement­ari. Che De Rossi finora abbia il tocco magico, lo conferma il fatto che a decidere la partita sia stato Svilar, il portiere che ha imposto facendo fuori il mourinhano Rui Patricio. Così, alla fine, la qualificaz­ione è arrivata.

Ed è importante per la Roma e per l’Italia.

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Avanti Theo Hernandez (a sinistra) e i compagni ringrazian­o il pubblico alla fine della gara persa 3-2 in casa del Rennes, che per il Milan vale il passaggio agli ottavi di Europa League dopo il 3-0 di San Siro

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