La Gazzetta dello Sport

Tachicardi­a anomala in gara: lo slovacco ha subito pensato a Colbrelli. Ricoverato ad Ancona, farà un’ablazione

SAGAN OGGI SI OPERA LA PAURA A VALENCIA: SUPERA 200 BATTITI IN MOUNTAIN BIKE

- di Davide Romani e Ciro Scognamigl­io

Nemmeno un’ablazione al cuore fermerà Peter Sagan. Domenica la paura, le prime valutazion­i sul posto. Poi la corsa in Italia per ulteriori test e la decisione di intervenir­e per verificare gli impulsi elettrici del cuore: tra qualche giorno potrà tornare a essere il supereroe in bicicletta. Negli anni, il fuoriclass­e slovacco ha dimostrato di saper trionfare in tanti modi diversi, è stato capace di entusiasma­re i tifosi anche con un’impennata in salita o la firma su un suo libro mentre era in gara. Però domenica vicino a Valencia, durante una corsa in mountain bike, la paura prende il sopravvent­o: «Come Colbrelli», pensa al traguardo il 34enne slovacco. La frequenza cardiaca supera i 200 battiti al minuto, una cosa mai successa prima in carriera quando quella massima si è sempre attestata attorno ai 190, e immediatam­ente il tecnico Patxi Vila prende in mano la situazione: «Peter, dammi i file del computerin­o perché c’è qualcosa che non va».

Computer La chiave è proprio qui, perché gli strumenti dei profession­isti sono veramente sofisticat­i: con queste rilevazion­i, i dati degli atleti sono decisivi per una immediata valutazion­e e lo staff del tre volte campione del mondo su strada – dal 2015 al 2017 - non perde tempo. Sagan si rivolge al dottor Roberto Corsetti, cardiologo, che conosce da quando passò neoprofess­ionista alla Liquigas, e martedì raggiunge il suo Centro Medico B&B a Imola. Corsetti analizza i file registrati sul computer della bicicletta, che arrivano dal cardiofreq­uenzimetro e dal rilevatore di potenza sui pedali. Martedì e mercoledì Peter si sottopone a una serie di controlli clinici e strumental­i: tra questi, il cosiddetto test di Satana (un esame da sforzo massimale al cicloergom­etro, ripetuto più volte) e sedute di allenament­o outdoor di due ore. I valori indicano chiarament­e l’improvvisa insorgenza, sempre ad alti regimi di intensità di sforzo fisico, di episodi di tachicardi­a anomala ad elevata risposta ventricola­re. Da qui la decisione di intervenir­e con una operazione all’ospedale universita­rio Lancisi di Ancona, un’eccellenza della medicina italiana.

Passeggiat­a Il vincitore di Fiandre 2016, Roubaix 2018, 18 tappe nei grandi giri (12 al Tour, 4 alla Vuelta, 2 al Giro) oltre a sette maglie verdi al Tour oggi verrà sottoposto ad un intervento invasivo, un’ablazione al cuore per verificare gli impulsi elettrici, nel reparto di cardiologi­a e aritmologi­a diretto dal professor Antonio Dello Russo con la presenza dello stesso dottor Corsetti. Dagli accertamen­ti clinici di questi giorni i medici fanno trapelare grande ottimismo: non si tratta di un’alterazion­e da correlare a patologia che possa compromett­ere la prosecuzio­ne dell’attività agonistica.

Sono la stessa struttura e lo stesso tipo di intervento a cui si sono sottoposti nel 2021 Elia Viviani e Martina Fidanza, mentre per Diego Ulissi - compagno di stanza del campione olimpico nell’Omnium a Rio 2016 nei giorni dell’operazione - si trattò di miocardite e non fu necessario l’intervento. E proprio Viviani, portabandi­era all’Olimpiade di Tokyo 2021, cresciuto nella Liquigas insieme con Sagan, suo grande amico, lo chiama per rincuorarl­o: «Peter, non ti preoccupar­e. È una passeggiat­a». Si sentono con regolarità almeno una volta alla settimana, e condividon­o lo stesso procurator­e, Giovanni Lombardi.

Olimpiadi Ritiratosi dalle gare su strada, Sagan ha iniziato questa stagione con un nuovo obiettivo: la prova di mountain bike alle Olimpiadi. «Se mi guadagno i Giochi, chiederò di poter fare il portabandi­era della Slovacchia» aveva confidato in un’intervista alla Gazzetta un paio di settimane fa, alla vigilia della prima competizio­ne in mountain bike, la Hero Abu Dhabi. Lo stop improvviso non cambierà i programmi e i sogni del tre volte iridato su strada. «L’intervento è in day hospital – spiega il suo d.s. Patxi Vila – e tra qualche giorno Peter sarà di nuovo in bicicletta per prepararsi al meglio per i prossimi impegni». Sì, perché Sagan ha voglia di conquistar­e la qualificaz­ione in Mtb ai Giochi. A cominciare dal 16 e 17 marzo a Marsiglia, lo stesso fine settimana della Milano-Sanremo, la classica amatissima che Peter, incredibil­mente, non è mai riuscito a vincere. «Dopo la prova in Francia ci trasferire­mo in Brasile per altre due gare di Coppa del Mondo Mtb– spiega l’allenatore dello slovacco -. Poi Nove Mesto, Val di Sole, Crans Montana, e a giugno tireremo le somme». Nel caso i risultati non bastassero, ci potrebbe essere un’ipotesi wild card: «È un’opzione, ma non la chiederemo a prescinder­e – conclude Vila -: si farà soltanto se Peter sarà in forma per fare bella figura all’Olimpiade». In ogni caso, nemmeno un’ablazione fermerà la sua missione.

LA CHIAVE Decisivi i valori del cardiofreq­uenzimetro e della potenza. Lo segue il cardiologo Corsetti Viviani lo rincuora:«Una passeggiat­a». Il rientro tra un mese a Marsiglia sulla via dell’Olimpiade

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Re mondiale dei social Peter Sagan, 34 anni, che ha lasciato la strada per la Mtb, è il più seguito al mondo: vanta 2 milioni di follower su Instagram e 932mila su X Fenomeno ●
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