La Gazzetta dello Sport

Noi, senza più segreti

PIOLI-GASPERINI IL DUELLO INFINITO AMBIZIONI, LITIGI E TANTA STIMA

- di Andrea Elefante Alessandra Gozzini

«Dovremo essere compatti, attenti e aggressivi, per cercare di fare male all’Atalanta: abbiamo le caratteris­tiche per riuscirci» «Il Milan è forte e duttile. Contro di loro sempre sfide ricche, varie sul piano tattico e con tante chance da gol: non vedo uno 0-0» IL NERAZZURRO

Si incrociano da vent’anni: una storia di mosse tattiche e vittorie eclatanti, ormai si conoscono a memoria

Pioli e Gasperini sono più affiatati di quanto si pensi: restano diversi nello stile e distanti per carattere, eppure fanno coppia da vent’anni. La prima volta insieme sullo stesso campo, entrambi seduti in panchina, fu nel settembre 2004. Vinse uno a zero il Crotone di Gasp contro il Modena di Pioli. Oggi sono più vicini che mai, separati dai cinquanta chilometri della Milano-Bergamo, e da sette punti in classifica. Hanno ambizioni simili: Pioli ha rifatto grande il Milan, l’Atalanta di Gasperini ha trovato una dimensione europea mai avuta prima (Pioli l’aveva innalzata al livello di Liverpool e Leverkusen citando le tre favorite per la vittoria dell’Europa League). Ieri, altri compliment­i: «Guardiola aveva detto bene, affrontare l’Atalanta è come andare dal dentista, è fastidiosa».

Affondo e vendetta Pioli e Gasp furono vicinissim­i anche nel settembre 2018, quando al 90’ di Fiorentina-Atalanta si spintonaro­no e quasi vennero alle mani: punti di vista diversi riguardo l’operato dell’arbitro Valeri. Ma nell’album di famiglia entrano molti altri ricordi. Pioli rivive volentieri quello del 12 marzo 2017 quando alla guida dell’Inter portò l’Atalanta di Gasperini completame­nte fuori strada: 7 a 1 a San Siro. La vendetta è un piatto che va servito freddo e Gasp aspettò il 22 dicembre 2019, con un piano studiato nei dettagli, in cui il centravant­i era lo spazio e non c’erano altri riferiment­i d’area: Ilicic largo a destra, Gomez a sinistra e Malinovsky­i trequartis­ta incursore. Così fu 5-0 al Milan: il gelo su Pioli (che poi trovò conforto nel ritorno di Ibrahimovi­c).

Successi rossoneri Certo neppure Zlatan fu tenero nel gennaio 2021, quando Gasp aveva di nuovo infierito: Milan-Atalanta 0-3. Ibra in tackle: «Sono stato lasciato solo, in campo siamo fragili e inesperti». Era l’Atalanta del dopo Gomez, trapasso traumatico solo in teoria: Pessina trequartis­ta da battaglia, Ilicic straripant­e e il fisico di Zapata. Il Milan schiantato sotto tutti i punti di vista: gioco, corsa, agonismo. Una sentenza ribaltata nel girone di ritorno: 0-2 rossonero nello stadio nerazzurro. La doppietta su rigore di Kessie all’ultima giornata (maggio 2021) riportò il Milan in Champions sette anni dopo. E da lì allo scudetto il passo fu breve, giusto il tempo di ritrovarsi in Mian-Atalanta del 15 maggio 2022. Penultima di campionato: Leao fece esplodere San Siro dopo il vantaggio rossonero, Theo attraversò il campo a tutto gas per il raddoppio. Fu la spinta decisiva per lo scudetto: una settimana dopo Pioli chiuse la corsa in testa al campionato.

Passato e presente I ricordi più recenti sorridono a Gasperini: il 3-2 di Atalanta-Milan dell’andata, dicembre 2023. Gasp prende fischi quando sostituisc­e Lookman (doppietta) con Miranchuk e De Ketelaere con Muriel. Ma aveva ragione lui: il russo cambia la gara (fa espellere Calabria per doppio giallo e lavora di fino il pallone per il 3-2 del colombiano) e Muriel la decide con un gol di tacco da paura. La resa di Pioli, che l’aveva ripresa due volte con Giroud e Jovic. E poi in apertura del 2024, stavolta un incrocio di Coppa Italia: l’Atalanta fa fuori il Milan. Espulso per proteste a San Siro, Gasperini salterà per squalifica la semifinale contro la Fiorentina, ma decisiva per disorienta­re il Milan era stata la sua tattica offensiva, con i continui movimenti di Koopmeiner­s, Miranchuk e De Ketelaere. Siamo a oggi. Pioli prepara la contro-offensiva: «Dovremo essere compatti, attenti e aggressivi. Cercheremo di fare male all’Atalanta perché abbiamo le caratteris­tiche per farlo». Gasp pronostica: «Il Milan resta una squadra forte e duttile. Contro di loro sono sempre sfide ricche, varie sul piano tattico e con diverse occasioni da gol, non la vedo come partita da 0-0». Finisse così, non sarebbe un gran modo per festeggiar­e vent’anni di sfide.

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