La Gazzetta dello Sport

Gol, assist e magie La Roma di De Rossi ritrova il capitano

Con il nuovo tecnico è al centro del gioco E i suoi numeri sono da top in Europa

- di Andrea Pugliese

C’è stato un momento in cui in Europa c’erano due centrocamp­isti capaci di essere così decisivi da entrare in quasi tutte le azioni da gol della propria squadra. Uno era Bruno Fernandes, che dalle nostra parti lo conosciamo bene non solo per le magie che con il Manchester United. E l’altro era proprio Lorenzo Pellegrini, l’attuale capitano della Roma, che alla fine della stagione 2021/22 fu l’unico calciatore italiano ad essere inserito nella classifica «Men’s Player of the Year Uefa», la graduatori­a dei migliori giocatori dell’anno. Il premio alla fine andò a Benzema, Lollo (come è chiamato affettuosa­mente a Trigoria) arrivò 13°, una soddisfazi­one arrivata subito dopo aver alzato da capitano la Conference League. Ecco, quel Pellegrini lì era un giocatore stratosfer­ico, che iniziava a far gola anche ai club di Premier. Quello attuale, invece, dopo un periodo di appannamen­to ci si sta riavvicina­ndo. Lentamente, a suon di gol e assist vincenti...

La rinascita Chi oggi sostiene – anche con un pizzico di malizia – che Pellegrini abbia ripreso a giocare solo dopo l’addio di José Mourinho è fuori strada. È evidente come il rapporto tra i due non fosse più quello idilliaco dei primi tempi («Se avessi tre Pellegrini li farei giocare tutti e tre», disse Mou), questo è vero, ma il capitano della Roma era stato protagonis­ta anche nell’ultima appendice mourinhana: segnando contro il Napoli un gol decisivo e risultando il migliore tra i gialloross­i nella sconfitta di San Siro, contro il Milan, nell’ultimo giro di Mou. Molto più sempliceme­nte ci sono tre motivi basilari perché il motore di Pellegrini adesso gira in modo molto più fluido: 1) Lorenzo ha una condizione fisico-atletica migliore; 2) probabilme­nte si è gettato definitiva­mente alle spalle tante brutte voci familiari (e l’esultanza con il cuore di giovedì ne è un segnale evidente...) che lo hanno condiziona­to mentalment­e; 3) con il sistema di gioco di De Rossi si trova molto più a suo agio, è più dentro le trame e non è vincolato a compiti tattici particolar­i a livello difensivo che ne limitavano la fantasia. Mettendo insieme tutti e tre questi ingredient­i ne è venuto fuori un cocktail esplosivo, quello che ha restituto alla Roma un capitano a tratti scintillan­te.

I numeri Con De Rossi, del resto, Pellegrini in sette partite ha piazzato già 4 gol e tre assist. Tra i centrocamp­isti, nei 5 maggiori campionati europei solo lui e David Pereira Da Costa (Lens) sono andati a segno in 4 partite diverse. E solo Benjamin Bourigeaud (Rennes) e Ruben LoftusChee­k (Milan) hanno segnato di più, con 5 reti a testa. Insomma, Pellegrini sta tornando a tutti gli effetti uno dei giocatori più importanti a livello europeo. Uno di quelli che spostano. E anche tanto. Giovedì ha dovuto lasciare il campo per un induriment­o al flessore della coscia, oggi Lorenzo svolgerà il provino decisivo per capire se potrà andare in campo domani contro il Torino. Gli esami hanno dato esito negativo, non ci sono lesioni. E lui di voglia di fermarsi ne ha davvero poca. Ecco perché se non ci saranno controindi­cazioni domani ci sarà. Altrimenti lo rivedremo con il Monza, ma quel che conta è che ora Pellegrini sia tornato quello che faceva girare la testa in molti in Europa. Anche in Premier.

 ?? GETTY IMAGES ?? L’ultimo gioiello Lorenzo Pellegrini, 27 anni, festeggia così il gol con cui ha pareggiato giovedì sera la sfida contro il Feyenoord. Una magia che si è rivelata decisiva per gli ottavi
GETTY IMAGES L’ultimo gioiello Lorenzo Pellegrini, 27 anni, festeggia così il gol con cui ha pareggiato giovedì sera la sfida contro il Feyenoord. Una magia che si è rivelata decisiva per gli ottavi

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