Che spettacolo Retegui: super gol in rovesciata Ma l’Udinese è infuriata
L’azzurro sblocca il match, chiude Bani: Gilardino sale a quota 33. Proteste friulane per il gol annullato
Più dei suoi 33 punti in classifica – meno otto alla quota della tranquillità, secondo il teorema di Gilardino, lo stratega che continua a viaggiare a fari spenti – di questo Genoa che da quasi un decennio non viaggiava a questa velocità (stagione 2014-15) ha stupito ancora una volta la capacità continua di reinventarsi alzando il livello del proprio gioco e l’asticella delle ambizioni, anche in gare maledettamente complicate e sporche come quella contro un’Udinese colpevole soprattutto di essersi arresa troppo presto. La rovesciata di Retegui (due minuti di ovazione in un Ferraris diventato una bolgia) e il raddoppio di Bani, il difensore goleador, già all’intervallo, hanno rappresentato una dote troppo grande per consentire agli ospiti di rientrare in partita. Ancor più dopo il rosso a uno sciagurato Kristensen (due gialli per interventi entrambi su Messias) in avvio di ripresa, che ha lasciato i bianconeri con l’uomo in meno per tutto il secondo tempo.
In salita Una serata complicata per Cioffi, che interrompe la sua serie positiva che durava da tre partite: s’era capito con il giallo pesante a Giannetti (fallo su Retegui) dopo appena diciannove secondi (quasi un record) dal fischio d’inizio. E infatti l’Udinese era corsa subito ai ripari, con l’argentino spostato a sinistra e Perez centrale. Lì Martin e Sabelli hanno occupato le corsi esterne, costringendo Ehizibue e Zemura ad abbassarsi quasi sulla linea della difesa. Eppure, con Gudmundsson raddoppiato già sulla trequarti, Retegui in una morsa e la grande fisicità della mediana, l’Udinese aveva dato l’impressione di poter dare l’assalto ai rossoblù, grazie anche a un ottimo Walace, contro un avversario per un attimo a corto di idee. E lì è arrivata la traversa di Lucca, miglior occasione dei bianconeri in tutta la gara. Sino al risveglio del Genoa, un’onda nella metà campo bianconera, con furore ed agonismo, quelli su cui lavora da tempo Gilardino. Okoye è stato decisivo (27’) su Vasquez (sponda di Retegui), poi ancora il messicano ha colpito il palo esterno. L’Udinese s’è abbassata e il Genoa ha confezionato la perla di Retegui, rovesciata al volo dopo l’ennesimo pasticcio di Giannetti, in un derby argentino che ha visto ancora una volta vittorioso il rossoblù, come nei tempi recenti di Tigre-Velez. Il Genoa non s’è fermato (e qui un’altra differenza rispetto al passato), arrivando al raddoppio di Bani servito da Gudmundsson.
Vana reazione La ripresa è stato un lungo monologo rossoblù, che con l’uomo in più è andato vicino al gol in quattro occasioni (clamorose quelle di Messias e Badelj), rischiando solo una volta quando Lucca ha trovato la rete annullata – dopo un check Var – per un contatto con il piede di appoggio di De Winter, sul quale però i friulani hanno protestato a lungo anche e soprattutto nel dopo partita. Cioffi ha provato a cambiare, con Ebosele sulla destra e poi nel finale scegliendo un attacco pesante (Davis al fianco di Lucca). Tutto inutile, in una gara da dimenticare in fretta, ma che deve servire da monito per il futuro: l’inferiorità numerica è un’attenuante, ma non basta. Anche perché la classifica scricchiola e a questo punto non consente altri passi falsi.