Empoli scatenato Sassuolo: Dionisi verso l’esonero
Nicola non si ferma più: vittoria al 94’ Carnevali pensa a Ballardini o Semplici
C’è una squadra che vola e un’altra che cola a picco, una che ha trovato la quadratura del cerchio e l’altra che non sa più a cosa aggrapparsi. Da una parte abbiamo l’Empoli, che da quando è nelle mani di Davide Nicola non sbaglia un colpo e adesso viaggia a un ritmo da salvezza tranquilla, dall’altra il Sassuolo irriconoscibile del traballante Alessio Dionisi che ormai va verso l’esonero: sono ore di riflessione ma il suo destino sembra segnato. All’orizzonte per sostituirlo ci sono Leonardo Semplici e Davide Ballardini, con Fabio Grosso in secondo piano. In questi 11 campionati di fila in Serie A, solo una volta gli emiliani hanno cambiato in corsa: nel novembre 2017 (fuori Bucchi, dentro Iachini). La sfida del Mapei Stadium, ricca di gol ed emozioni, doveva essere quella del rilancio per i neroverdi, che invece hanno deluso e si sono anche beccati una mini contestazione di una cinquantina di tifosi fuori dallo stadio.
Sassuolo a picco Un punto nelle ultime sei partite è un bottino troppo esiguo per pensare di salvare la pelle, soprattutto se il Sassuolo gioca come contro l’Empoli: con la paura di sbagliare, senza la dovuta attenzione dietro e con scarsa precisione in avanti: Laurienté ci ha provato tre o quattro volte e non ha mai preso la porta. L’assenza di Berardi (possibile il rientro domenica prossima a Verona) è senza dubbio un macigno, ma non è l’unica spiegazione. La squadra sembra non avere la cattiveria che serve per lottare nelle acque torbide e le disattenzioni sulle palle inattive sono davvero troppe: ieri i tre gol subiti sono nati da palle da fermo. Mercoledì il Sassuolo recupererà la partita contro il Napoli e molto probabilmente lo farà senza Alessio Dionisi («Certe valutazioni le fa le società, normale essere in discussione dopo questi risultati» aveva detto). Servirà un deciso cambio di rotta. Quello che ha avuto l’Empoli, da quando Nicola ha sostituito Andreazzoli. Vero, la vittoria è arrivata al 94’ grazie a un colpo di testa di Simone Bastoni, ma i tre punti sono stati meritati e cercati e ora la zona calda è lontana 5 punti, un margine consistente.
Cambio di rotta Nicola, quando è arrivato, si è trovato tra le mani una squadra che segnava con il contagocce. Ora invece crea tanto e di conseguenza la butta spesso dentro. Cambiaghi e Cancellieri ieri si sono invertiti sulle fasce ma non hanno mai perso efficacia, mettendo spesso in difficoltà gli avversari. Il resto lo hanno fatto Kovalenko (un po’ mezzala e un po’ trequartista) e soprattutto Marin che ha governato il centrocampo e servito due assist. Il primo sulla testa di Luperto – ottimo anche dietro – che ha battuto da due passi Consigli. Il secondo su quella di Bastoni che dopo tanti guai fisici ha trovato il suo giorno di gloria, con un gol che può valere una stagione. In mezzo il solito rigore perfetto di Niang, che aveva riportato davanti i suoi dopo il pari di Pinamonti (anche qui dagli 11 metri) arrivato da una ingenuità di Ismajli che aveva sgambettato Tressoldi. Il Sassuolo, meglio nel secondo tempo rispetto al primo grazie all’ingresso di Bajrami, era anche riuscito ad agguantare il 2-2 con una zuccata di Ferrari. Ma non è bastato. Perché l’Empoli ci ha creduto fino alla fine e adesso si gode una classifica impensabile solo un mese fa, mentre il Sassuolo continua a riflettere e prepara un cambio al timone.