IL CITY SI RIAVVICINA AL LIVERPOOL L’ARSENAL RISPONDE CON QUATTRO GOL
Le tre big sono racchiuse in tre punti. Guardiola ringrazia Foden, Arteta invece avanza con la forza del gruppo
Il Liverpool chiama, Manchester City e Arsenal rispondono. La classifica di Premier continua ad essere tiratissima, con le tre prendenti al titolo in tre punti dopo che le squadre di Guardiola e Arteta hanno risposto a quella di Klopp, in campo già mercoledì per la sua gara della 26ª giornata per preparare la finale di Carabao Cup di oggi. Al 4-1 dei Reds al Luton è seguito l’1-0 più sofferto del previsto dei campioni a Bournemouth, e il 4-1 dominante dei Gunners in casa contro il Newcastle, buono anche per dimenticare lo scivolone di mercoledì in Champions col Porto. E così la Premier resta un clamoroso rebus, ancora lontano da una soluzione, con gli scontri diretti di marzo (Liverpool-Manchester City il 10 e City-Arsenal il 31) come indizi chiave per capire chi a metà maggio solleverà il trofeo di campione.
Campioni Il City, che il trofeo lo ha sollevato negli ultimi tre anni, ringrazia Phil Foden per la vittoria di Bournemouth (le Cherries hanno sempre perso contro la squadra di Guardiola nella loro storia in Premier, 14 volte su 14). «Phil è già un campionissimo - è l’elogio di Pep al 23enne prodotto del vivaio del club -. L’abbiamo accolto che era un ragazzino, ora è un campionissimo. Può giocare ovunque in attacco, ma soprattutto in posizione centrale sta giocando davvero bene». È proprio in posizione centrale, come più vicino ad Haaland tra i creativi, che Foden ha giocato l’ennesima grande partita di questa sua stagione, arrivando col gol decisivo al 24’ (bravo ad avventarsi su una corta respinta di Neto su diagonale del norvegese capocannoniere della Premier) a quota 16 centri in stagione, suo record eguagliato e destinato ad essere presto battuto. Tolto Foden, il City non ha giocato una gran partita. Nel primo tempo ha dominato, ma nella ripresa ha sofferto l’orgoglio del Bournemouth, che fino all’ultimo ha inseguito un pari che non avrebbe demeritato. Pep ha tenuto a riposo De Bruyne fino all’84’, ha tolto un po’ di ruggine da Kovacic (l’azione del gol l’avvia lui) e Nunes, avuto la conferma che Stones davanti alla difesa accanto a Rodri dà un passo diverso alla squadra. E si è preso la 15ª vittoria nelle ultime 17 partite in tutte le competizioni.
Rinati L’Arsenal che ha fatto a pezzi il Newcastle è la squadra che nel 2024 in Premier è tornata ad incantare, non quella timi
da vista nell’andata degli ottavi di Champions, che in Portogallo si è fatta beffare dal Porto in una partita controllata ma senza fare nemmeno un tiro in porta. Col devastante poker ai Magpies, irriconoscibili nonostante venissero da 4 gare senza sconfitte, i Gunners sono arrivati al 6° successo consecutivo in campionato, con 25 gol segnati e appena 3 subiti. Un capolavoro su cui ha messo di nuovo lo zampino Bukayo Saka, il migliore di una squadra messa meglio in campo con Jorginho (fuori nel finale per crampi) a gestire il gioco davanti alla difesa e senza gli estremismi di fluidità tattica visti in Portogallo. Arteta ha giocato di nuovo col doppio numero 10, con gli ispirati Havertz e Ødegaard a scambiarsi compito e posizione, ma ha ritrovato i suoi fenomeni sugli esterni e il gioco offensivo e produttivo con cui conta di vincere il titolo. Con buona pace di Loris Karius, portiere titolare del Newcastle: non giocava in Premier dal 2018, in carriera dal 2021, torna a casa con 4 gol presi e la sensazione che avrebbe dovuto fare molto meglio.