Il tennis preferito a nuoto e danza Deserto o neve i suoi “rifugi”
A Bagni di Lucca si potevano praticare 3 sport Scelse la racchetta ispirandosi a Roger Federer
Favola, favolosa Jas.Jasmine Paolini deve tutto allo zio Adriano, che si dilettava a giocare a tennis a Bagni di Lucca, se è diventata una tennista e non una nuotatrice o una danzatrice (mamma Jacqueline maestra a Fornoli). Non c’erano altri impianti se non una piscina e un campo da tennis, nella cittadina toscana dove papà Ugo, gestore di un bar, ha conosciuto la mamma. Fino a dieci anni, Jas trascorreva le vacanze in Polonia, a Lodz, a casa di nonna Barbara e nonno Salomon. Fino a quindici anni, quando entra nel college federale di Tirrenia, comincia a plasmarsi come tennista, a vivere lo sport con un approccio professionale. Prima non dava tanta importanza alla preparazione atletica. Già, il fisico. Gli esperti dicevano che fosse troppo bassa anche se brava. Jas ha sempre replicato alla sua maniera: «L’altezza non è mai stata un problema, e non mi sono mai chiesta come sarei stata con 5 centimetri in più. Forse più potente, ma anche meno agile. Per il servizio, invece, se fossi stata più alta sarei stata più potente. Ma il fisico non è mai stato un deficit, nel circuito non tutte hanno la taglia XL!».
Metamorfosi e idoli La vera trasformazione di Jas si deve al sodalizio con Furlan, che a proposito del suo ingresso negli ottavi di Melbourne diceva: «Il suo salto di qualità è nella maturazione del pensiero». Sul cemento ha capito quanto potesse diventare più forte. Jas sembra voler rimanere una ragazzina che vuole solo divertirsi, ma come tutte le ragazzine comincia a coltivare grandi sogni senza prendersi troppo sul serio, anche in questo 2024 che potrebbe essere l’anno della svolta. Jas ha in Roger Federer il modello cui ispirasi. Nulla da segnalare, invece, per l’idolo femminile. I suoi cantanti preferiti sono Jovanotti e Ligabue: per gli impegni tennistici non è riuscita ancora a vedere i loro concerti. Il suo modo di essere è non... essere diva. La sua filosofia: l’importante è non stressarsi. Ama condividere, con il fratello 14nne e tennista William, le esperienze giramondo. Le piace il mare di Forte dei Marmi, ama postare luoghi simbolici come il deserto, e andare sulla neve. Diplomata in ragioniera non dimentica le amiche d’infanzia. Preferisce i libri thriller: “Io uccido” di Giorgio Faletti è al top. Le piace l’atletica e s’allena non meno di 5 ore al giorno. Poi si rilassa vedendo partite di tennis che contano, soprattutto delle rivali, da cui apprendere. Il resto è ancora tutto in divenire...