La Gazzetta dello Sport

Diplomatic­o e stratega Sorrisi per la “sua” SF-24 e Hamilton lo incorona

- di Salvo Sardina

hissà che sorriso sornione deve aver sfoderato Fred Vasseur mentre ascoltava le parole di Hamilton. Perché se è vero che i compliment­i fanno sempre piacere, è innegabile che per un addetto ai lavori quelli pronunciat­i da una leggenda vivente della F.1 valgono molto di più. «Ho sempre pensato – ha detto sir Lewis in conferenza stampa – che sarebbe diventato un grande team principal anche in Formula 1 (avevano vinto insieme in F.3 e GP2 nel 200506, ndr) ed è bello vederlo in Ferrari. Sono felice del lavoro che sta facendo e sono grato di ritrovarlo, senza di lui non sarebbe successo». Difficile immaginare una legittimaz­ione migliore per il 55enne ingegnere francese, arrivato a Maranello quasi in punta di piedi il 9 gennaio di un anno fa e oggi sempre più saldamente al comando del nuovo corso del Cavallino.

CLa rossa di Fred Non è solo merito dell’endorsemen­t di Hamilton, quanto piuttosto della riorganizz­azione delle metodologi­e di lavoro che Vasseur ha saputo ispirare nel suo primo Mondiale in rosso. I risultati si sono visti quasi subito, e la disastrosa SF-23 di inizio stagione dopo l’estate si è trasformat­a in una monoposto in grado di accreditar­si come alternativ­a alla Red Bull, se non altro in qualifica. E anche se la macchina era espression­e diretta del precedente ciclo guidato da Mattia Binotto, Fred non ne ha mai preso le distanze: «Non è l’auto di una persona, ma di un gruppo di più di mille che ci hanno lavorato», ha detto più volte. Un mantra che continua a ripetere nel bene e nel male, persino oggi che la rossa è davvero figlia del nuovo corso.

Ottimismo in salita Certo, Max Verstappen rimane il favorito e non è detto che i tifosi potranno togliersi delle soddisfazi­oni. Ma se c’è una cosa che i tre giorni di test in Bahrain sembrano aver espresso con chiarezza è che la SF-24 ha risolto la maggior parte dei problemi della monoposto che l’ha preceduta: si è confermata veloce, ma soprattutt­o è apparsa equilibrat­a, stabile anche dinanzi ai cambiament­i meteo e in grado di gestire in maniera più che discreta il consumo delle Pirelli. Per sapere se sarà abbastanza bisognerà aspettare il primo Gran Premio, ma intanto al sorriso di Vasseur si sono aggiunti quelli di Charles Leclerc e Carlos Sainz, consapevol­i di avere una buona base da cui ripartire all’inseguimen­to di Super Max.

L’arte della diplomazia Poi c’è la questione degli istinti individual­i dei “Charlos”, che Vasseur ha già mostrato nella scorsa stagione di saper tenere perfettame­nte a bada. Non si è mai schierato in modo aperto in favore dell’uno o dell’altro, anzi ha lasciato passare il messaggio che i due fossero liberi di lottare. In realtà, a Sainz è stato più spesso chiesto di non attaccare quando si trovava dietro al compagno, mentre Leclerc a Monza ha avuto il via libera per farlo. Piccole disparità di trattament­o che magari quest’anno saranno persino un po’ più esplicite visto che il pilota spagnolo è ai saluti, ma che dovranno considerar­e il fatto che far sentire Carlos uno scudiero potrebbe essere un problema, qualora fosse necessario il suo aiuto. Comunque un bell’allenament­o in vista della patata ancora più bollente del 2025.

Campagna acquisti A proposito di anni a venire, il vantaggio che la Red Bull eredita dalla scorsa stagione di dominio è talmente ampio che nessuno sarebbe così sorpreso se i campioni del mondo ricomincia­ssero da dove avevano lasciato qualche mese fa. Per questo è essenziale sapersi muovere nei meandri del mercato ingegneri costruendo una squadra solida in vista della sfida del 2026. Un altro campo in cui Vasseur sta dimostrand­o di eccellere: prima ha convinto Loic Serra, l’ingegnere della Mercedes specialist­a nel far lavorare al meglio le gomme (arriverà nel 2025), poi ha giocato la carta Hamilton per attirare altri progettist­i di grido, riuscendo al contempo a ottenere la fiducia a lungo termine di Leclerc. E chissà che la soluzione della delicata vicenda che coinvolge Christian Horner non possa creare l’opportunit­à per strappare alla Red Bull altri pezzi pregiati, come il genio Adrian Newey o il suo braccio destro Pierre Waché. Il sorriso di Fred è pronto per allargarsi di nuovo.

Hamilton

Credo che non sarei passato alla Ferrari senza Fred

 ?? AFP ?? Saldo al comando Fred Vasseur, 55 anni, al secondo anno da team principal della Ferrari. L’ingegnere francese ha vinto tutto nelle categorie minori
AFP Saldo al comando Fred Vasseur, 55 anni, al secondo anno da team principal della Ferrari. L’ingegnere francese ha vinto tutto nelle categorie minori
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