La Gazzetta dello Sport

Capuozzo guida i francesi d’Italia Ecco il piano anti-Francia

Lille, ore 16: il c.t. Quesada sceglie cinque azzurri che giocano nel campionato transalpin­o. Al Mondiale finì 60-7

- di Andrea Buongiovan­ni

Un’Italia “alla francese” per sfidare la Francia a casa sua (allo Stade Pierre Mauroy di Lille) e provare a dimenticar­e i 60 punti (a 7) subiti poco più di quattro mesi fa a Lione, nell’ultimo match mondiale: sono cinque - trequarti e mediani - gli odierni titolari azzurri che giocano nel Top 14, il ricchissim­o campionato transalpin­o. Si tratta di Ange Capuozzo, del Tolosa (sarà estremo), Federico Mori, del Bayonne (nel XV di partenza dopo quasi due anni, primo centro), Monty Ioane, del Lione (ala), Paolo Garbisi, appena passato dal Montpellie­r al Tolone (apertura) e Martin PageRelo, anch’egli al Lione (mediano di mischia). In più, in odore di trasferime­nto da Treviso, nell’elenco ci sarebbero anche i tallonator­i Giacomo Nicotera, nel mirino dello Stade Français (oggi titolare) e Gianmarco Lucchesi, possibile acquisto del Tolone (a Lille in panchina).

Il sistema Il c.t. azzurro Gonzalo Quesada, che in Francia, giocatore prima e allenatore poi (anche vice dei Galletti), ha vissuto per 24 anni (metà della sua vita), ha imposto una piccolagra­nde rivoluzion­e rispetto all’Italia travolta due settimane fa a Dublino dall’Irlanda 36-0. Certo non casuale: le sue decisioni, a caccia di una conquista, di un possesso e di un’organizzaz­ione di gioco più efficaci, sono ben ponderate. «Ho scelto gli uomini che reputo più adatti alla partita - ha spiegato - e la conoscenza diretta degli avversari, in virtù di una frequentaz­ione abituale in campionato, ha ovviamente inciso. Anche in fatto di extra motivazion­i personali». Non solo: Quesada ha anche spiegato come il sistema francese, che obbliga i club a schierare sempre un determinat­o numero di giocatori di propria formazione, dovrebbe venir imposto pure alle nostre franchigie per una crescita complessiv­a del movimento. «Servirebbe­ro quote dell’80% e tanti giovani in campo» ha detto.

Le scelte Il tecnico argentino deve intanto fare i conti con diversi infortunat­i (l’ultimo in ordine di tempo Matteo Nocera, pilone delle Zebre) e con la “strana” assenza di Tommy Allan - il miglior piazzatore del Mondiale - che, forse per punti di vista diversi da quelli dello stesso c.t. - ha deciso di farsi da parte, almeno per un po’. Ecco così, tra le novità, Tommaso Menoncello all’ala, il “sudafrican­o” Ross Vintcent terza centro (al debutto da titolare) e Riccardo Favretto flanker, anche per dare una mano contro una touche, quella francese, che mette i brividi solo a guardare la stazza dei suoi saltatori.

Obiettivi Resta che l’Italia ha vinto non più di 3 di 48 scontri diretti, uno soltanto in trasferta (quello leggendari­o di Grenoble 1997) e ha perso gli ultimi 14, dieci consecutiv­i nel Sei Nazioni compresi. Insomma: il trofeo Garibaldi, in palio nel “derby” del Torneo, a seguire i pronostici, resterà Oltralpe. Vada come vada, una vittoria azzurra c’è comunque stata: ieri Andrea Piardi, 31enne ingegnere bresciano, ha diretto con precisione Irlanda-Galles 31-7 (due gialli e una penalty try). È stato il primo italiano ad arbitrare un match del Sei Nazioni: «Che grande emozione - ha detto - voglio sia solo l’inizio». È un successo di tutti.

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