La Gazzetta dello Sport

SUPER LEAO NON BASTA SECONDO POSTO A -4 L’ATALANTA SI SALVA

Grande perla di Rafa, ma Koopmeiner­s replica su rigore Poi i rossoneri non concretizz­ano e la Juve si allontana

- di Luigi Garlando MILANO

Nella settimana milanese della moda, sfila il miglior Leao: un gol meraviglio­so e iniziative luccicanti. Bello anche il vestito che Pioli, sarto d’alta scuola, ha tagliato addosso al Milan, ritoccando il centrocamp­o e mettendo in crisi Gasperini. Diavolo arrembante, sempre con la palla in mano contro una squadra che in genere la pretende. Bravissimo Adli in regia. Una sola macchia di sugo sull’abito di gala: tanti tiri, un solo gol e così la supremazia netta non si legge nel risultato: 1-1. Spento Giroud, primo bomber, che ha causato pure il rigore del pareggio. Occasione sprecata per restare a ridosso dalla Juve e distanziar­e il Bologna, ma la prestazion­e, anche dal punto di vista atletico, è di quelle che danno speranza. L’Atalanta può essere soddisfatt­a per non aver interrotto la striscia virtuosa (8 risultati utili, 6 vittorie), non certo per la prestazion­e. Carnesecch­i il migliore; possesso sotto il 30% nel primo tempo, di poco sopra nel secondo; nessun tiro nella ripresa. Bastano questi pochi dati per capire che ieri non ha sfilato la vera Dea. Se non tiene palla, non crea, non aggredisce e non tira, è un’altra cosa. Atalanta in tuta da lavoro, alla De Roon, preoccupat­a solo di resistere, senza le paillettes di De Ketelaere, Miranchuk, Koop e delle altre stelle. Non ha riaggancia­to il Bologna e oggi la Roma può saltarle addosso. Ma Gasp ha una a sfilata di scorta a San Siro, mercoledì contro l’Inter. Stavolta è di rigore l’abito buono.

Muove Pioli La prima mossa è di Pioli: 4-1-4-1 non 4-2-3-1. Cioè, Bennacer all’altezza del tridente offensivo, con il solo Adli davanti alla difesa. Perché? Perché Ederson, che segue l’algerino a uomo, è costretto ad arretrare e Pioli ottiene così due vantaggi: toglie al pressing offensivo del Gasp il martello più tosto e crea superiorit­à oltre la metà campo. L’effetto collateral­e è esporre Adli all’uno contro uno con Koopmeiner­s e avere un costruttor­e basso in meno. La buona prestazion­e agonistica di Adli disinnesca il primo rischio, al secondo ci pensano soprattutt­o Pulisic e Theo che si offrono allo scarico e aiutano la palla a salire. Il piano riesce perché i tre attaccanti di Gasperini restano a lungo staccanti dal corpo della squadra e la Dea fatica terribilme­nte a tenere la palla che il Milan liquido di Pioli gestisce bene, muovendosi tanto negli spazi. Ma se il Diavolo passa in vantaggio dopo 3 minuti, non è merito degli schemi. Perché le lavagne sono importanti, ma a scrivere la storia sono i gessetti, cioè i giocatori.

Lampo Leao Largo a sinistra, Leao punta Holm e Scalvini e ci passa in mezzo, come avrebbe voluto fare Fantozzi tra i faraglioni di Capri. Spara un meteorite che imbuca l’incrocio lontano: una meraviglia che Rafa festeggia con il ballo del Qua Qua, come dire: “Voi parlate, io segno”. Ci sta. Certo, non lasciasse passare 155 giorni (23 settembre, Verona) tra un gol e l’altro di campionato, la gente parlerebbe di meno. La Dea reagisce d’istinto. Al 12’ e al 16’ si procura due buone occasioni con De Ketelaere e con Koopmeiner­s, anticipato provvidenz­ialmente da Adli. Ma poi, come detto, l’Atalanta fatica a dare ritmo all’azione, anche per la scarsa resa di troppe individual­ità e il Milan gestisce sereno. Solo un episodio offre alla Dea l’occasione del pari. Maldestro intervento nella propria area di Giroud che entra in collisione con Holm. Per il Var è rigore che Koop parcheggia in rete: 42’. All’intervallo è amaro il tè del Mi

La Dea può essere soddisfatt­a per non aver interrotto la striscia virtuosa (8 risultati utili), non certo per la prestazion­e stavolta sottotono

Pioli ha ritoccato il centrocamp­o (ottimo Adli in regia) e messo in crisi Gasperini: la colpa dei rossoneri è stata quella di aver segnato un solo gol

lan che una colpa però ce l’ha: nessun tiro oltre quello di Leao. Gasp riparte senza CDK e senza l’ammonito Holm. Dentro Lookman, fresco (si fa per dire) di Coppa d’Africa e Zappacosta. Poi anche Scamacca.

Non è la Dea Il Milan però non s’intimidisc­e e non arretra.

Anzi, infilza in uno spiedo tre nitide palle-gol in 9’: Calabria spara su Carnesecch­i (16’); LoftusChee­k cicca un rigore in movimento su carezza di Leao (23’); Pulisc allarga di un amen il diagonale (25’). Poi tocca ancora a Loftus e Leao cercare Carnesecch­i che, a questo punto, si erge a miglior bergamasco della notte.

Neppure nella ripresa la Dea riesce a restituire l’immagine di sé, sopravvive senza palla, protetta da un gigantesco De Roon. Indisponen­te l’ingresso di Scamacca, agonistica­mente trasparent­e, come gli rimprovera spesso Gasp. Qualche fiammata solo da Lookman, ma in tutta la ripresa l’Atalanta non ha mai tirato in porta. Sarà meglio che alla prossima sfilata a San Siro, mercoledì, si presenti in abito da vera Dea. Il Milan invece mandi a lavare questo e se lo tenga stretto per tutta la stagione. Giocando così, tenendosi al collo il diadema Leao e aggiungend­oci qualche gol, potrà togliersi delle soddisfazi­oni.

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GETTY Tentativi a vuoto Un tiro di Christian Pulisic, 25 anni, che ha impensieri­to Marco Carnesecch­i, 23 anni: alla fine è arrivato un pareggio
 ?? LAPRESSE ?? Parlate parlate... L’esultanza di Rafa Leao, 24 anni, dopo il gol che aveva portato in vantaggio il Milan
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LAPRESSE Parlate parlate... L’esultanza di Rafa Leao, 24 anni, dopo il gol che aveva portato in vantaggio il Milan ●
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La rete dell’1-1 segnata con un rigore perfetto da Teun Koopmeiner­s, 25 anni, arrivato allall’AtalantaAt­alanta nellnell’estateesta­te 2021
LAPRESSE Il pareggio è di rigore La rete dell’1-1 segnata con un rigore perfetto da Teun Koopmeiner­s, 25 anni, arrivato allall’AtalantaAt­alanta nellnell’estateesta­te 2021
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