La Gazzetta dello Sport

VLASIC GENIO ISPIRATO JURIC GLI CHIEDE IL BIS PER RILANCIARE I SOGNI

Giovedì con la Lazio ha giocato una delle sue migliori partite. L’Olimpico è un esame: serve continuità per accendere la rincorsa granata

- LAPRESSE di Mario Pagliara

Senza mai dirlo apertament­e, è sempre stato il suo intoccabil­e. Juric lo ha difeso, anche protetto, spesso aiutato, poi contro la Lazio ha ritrovato disseminat­e le tracce di quella stella che aveva immaginato. Da una serata all’altra, l’allenatore granata si augura che Nikola Vlasic non abbia lasciato nella sua casa di Torino la lampada. Perché al Toro serviranno le giocate del suo genio per definizion­e per illuminare una notte romana delicatiss­ima. Che somiglia tanto a un passaggio cruciale dell’annata.

Altalena Se c’è una parola da pescare in questa vigilia, la più idonea è continuità. Giovedì Vlasic ha giocato di fronte alla Lazio una delle sue migliori partite stagionali: sempre nel cuore del gioco, ispirato, a un soffio dal gol, atleticame­nte pimpante. È stata una bella versione di un Vlasic che finora ha peccato di regolarità. È stato troppo tempo sull’altalena. «Bene, bravo, ora il bis», gli direbbe Juric che da uno come lui si aspetta il salto di qualità. La tappa romana è quella giusta per cominciare ad infilare due partite di fila a buon livello. Perché, ad esempio, dopo la sfida contro il Sassuolo in casa, oppure dopo le squillanti vittorie contro Atalanta e Napoli (tre delle sue più brillanti esibizioni stagionali), Vlasic è poi scivolato di nuovo nell’anonimato nella giornata successiva. L’incrocio contro la Roma di De Rossi sarà un esame anche per Nikola, spalatino doc come Juric: dirà al Toro e al tecnico se, in coda all’inverno, ha fatto quello scatto per rilanciare il Toro verso la primavera che sarà decisiva.

Spettacolo Juric spera che lo spettacolo sia appena iniziato. «Spettacolo» è stata la parola spesa dal tecnico, giovedì, dopo la Lazio parlando della serata di Vlasic. «Ha fatto cose eccellenti, è stato uno spettacolo: lui in questa stagione mi è mancato sul piano della continuità. Ha tanta voglia di imparare e su di lui ci credo fortemente». Il momento del campionato è di quelli delicati: dopo l’amara sconfitta contro la Lazio (sul piano del gioco e delle occasioni ai granata sarebbe andato stretto il pari...), serve il vero Vlasic per illuminare il cammino del Toro per tornare a sognare. E ad accorciare le distanze dalla zona Europa,

Anarchia C’è un triangolo che promette tanto nei meccanismi del Toro: Vlasic perno centrale a lanciare uno straripant­e Bellanova sulla destra, per finalizzar­e con Zapata o con Sanabria nel cuore dell’area. Tutto comincia da Vlasic, e allora ritorniamo al punto di partenza. «Quando giocava in Russia faceva un calcio anarchico – racconta Juric -, molto di impulso, ora si vede che comincia a trovare la posizione. Gli sta mancando solo il gol». Quella rete che fuori casa non ha ancora trovato in campionato. Due gli acuti stagionali (pochi), entrambi casalinghi, l’ultimo con il Napoli il 7 gennaio. Non è mai troppo tardi per lasciare il segno, questo è il tempo giusto e le precondizi­oni ci sono tutte: la stima di Juric, la fiducia totale del club, il morale alto di Vlasic. Serve il suo genio per continuare a sognare, trasforman­do la serata che sta per arrivare in una dolce notte romana.

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Granata L’allenatore del Toro Ivan Juric, 48 anni

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