Da Hernandez a Giroud I rigori sono un vizio E Maignan non li para più
In stagione i rossoneri hanno mandato già 11 volte gli avversari sul dischetto: gli ultimi 3 gol subiti così
Ci sono le opinioni, e sul tema Stefano Pioli è stato chiarissimo («Il rigore per l’Atalanta non c’era») e poi ci sono i fatti. E i fatti certificano che il Milan ha un problema nella propria area: undici rigori in stagione sono oggettivamente troppi e pesano sui conti rossoneri. Quello dell’altra sera, concesso da Orsato all’Atalanta (e trasformato da Koopmeiners) dopo la review al monitor per un contatto leggero tra Giroud e Holm, è “costato” due punti e si somma ad altri penalty decisivi, come quello con cui Orsolini e il Bologna hanno agguantato il 2-2 al 92’ e quello grazie al quale Pereyra e l’Udinese hanno sbancato San Siro lo scorso novembre. Altri rigori hanno segnato il cammino del Milan lontano dalla Serie A: il solito Koopmeiners ha eliminato i rossoneri dalla Coppa Italia, Reus ha spianato la strada al Borussia Dortmund nel 3-1 tedesco di San Siro che ha tagliato le gambe al Diavolo in Champions.
Due mesi da incubo I conti non tornano perché, con almeno altre 14 partite da giocare, i rigori concessi dal Milan superano già quelli delle annate passate: sia nel 2021-22 che nel 2022-23 il bilancio a fine stagione si era chiuso con 7 tiri dal dischetto per gli avversari. È un concorso di colpe, distribuite tra difensori (Calabria responsabile con Borussia e Roma, Hernandez nel derby, e poi Jimenez, Terracciano, Thiaw e Kjaer), centrocampisti (Adli con l’Udinese) e attaccanti: i tocchi col braccio di Leao a Frosinone e Jovic a Rennes hanno preceduto l’intervento di Giroud con l’Atalanta. Il guaio è che la tendenza è cresciuta clamorosamente nel 2024: 8 rigori su 11 sono maturati da gennaio a oggi, e gli ultimi tre gol subiti sono arrivati solo dal dischetto, tra Rennes e Atalanta. «Purtroppo stiamo prendendo rigori da tutte le parti, quest’anno sono troppi — ha detto Pioli dopo l’1-1 con l’Atalanta —. Forse a volte abbiamo sbagliato in alcune situazioni individuali e siamo stati ingenui, in altri casi c’è stato qualcosa di esagerato nelle valutazioni arbitrali. E poi attacchiamo tanto, ma non ne prendiamo tanti. Dobbiamo farci scaltri...». Il tema, insomma, verrà affrontato a Milanello: al di là delle valutazioni arbitrali, la soglia dell’attenzione dovrà salire per invertire la marcia. Quanto ai rigori guadagnati, i numeri in campionato si equivalgono: 7 penalty fischiati contro e altrettanti a favore. Il fatto è che, mentre ai rossoneri capita di sbagliare (Giroud e Theo lo hanno fatto nella stessa partita), agli avversari non succede: dagli undici metri Maignan è stato sempre battuto. In campionato e nelle coppe.
MM ha perso il vizio Per Magic Mike è un inedito: dal 2017-18 (prima stagione da titolare al Lilla) a oggi, non aveva mai sperimentato l’impotenza sui rigori. La sua annata migliore era stataa l’ultima, quando aveva neutralizzato due rigori su quattro: la parata su Berardi a Reggio Emilia aveva salvato il Milan da un ko alla quarta giornata, quella su Kvaratskhelia ai quarti di Champions, nel ritorno del Maradona, aveva praticamente consegnato il pass della semifinale ai suoi. Era il 18 aprile: da allora Maignan ha smarrito la magia. E il Diavolo si è scoperto doppiamente vulnerabile: i rigori sono diventati un brutto vizio e il suo portiere ha perso il vizio di pararli.