Bigica al lavoro Subito il Napoli poi si vedrà
Il club cerca ancora un allenatore più esperto per la salvezza ma spera che la scommessa possa pagare
cominciata ieri, con il primo allenamento, l’avventura in prima squadra di Emiliano Bigica, tecnico della Primavera del Sassuolo promosso (ad interim, dice la rete) a sostituire Alessio Dionisi. Oggi la rifinitura, domani il Napoli: l’agenda del “traghettatore” neroverde è tanto fitta quanto “stretta”. La società gli ha chiesto di risolleva
Ère le sorti di un gruppo in caduta libera e il suo “obbedisco”, dettato, oltre che dall’ovvia ambizione – per Bigica è il debutto da allenatore nel calcio che conta davvero -, anche da quella dedizione che il tecnico deve alla causa neroverde, è un’ipoteca sul futuro prossimo del Sassuolo. Natali baresi, 50 anni compiuti a maggio, trascorsi importanti da giocatore (un promozione in A con il Bari, 2 trofei con la Fiorentina, un Europeo Under 21) e risultati ragguardevoli a livello di Primavera (una finale scudetto e una Coppa Italia a Firenze, un playoff scudetto a Sassuolo) Bigica è soluzione interna in divenire. Da una parte, infatti, i rumors danno la dirigenza neroverde ancora alla ricerca di profili più esperti, dall’altra l’auspicio è che quella che, numeri alla mano, è una scommessa, possa “pagare”. Il tecnico è capace, l’uomo intelligente: conosce l’ambiente e i giocatori, e la scelta dei vertici neroverdi ha, in quest’ottica, una sua logica. Per capire se alla logica seguiranno anche i risultati non si dovrà aspettare troppo, visto che tra domani e domenica i neroverdi incrociano prima il Napoli poi il Verona. Bigica, che non stravolgerà troppo i meccanismi di gioco di Dionisi (non ce ne sarebbe il
tempo, tra l’altro) attrezza il suo primo Sassuolo di conseguenza: non avrà Tressoldi, Viti e lo squalificato Boloca e con tutta probabilità nemmeno Berardi, ma potrebbe ritrovare Erlic e Toljan, e forse Kumbulla. Il traghetto neroverde è praticamente fermo, in mezzo ad un fiume di guai, da 50 giorni – un punto in 6 gare – e muoverlo sta a lui. Al traghettatore che chiede strada al Napoli con il quale, da giocatore, fece due stagioni. Mission impossibile?