La Gazzetta dello Sport

Saggio Modric non s’arrende «Vecchio io? Sto benissimo»

Il 38enne del Real non intende smettere. Carlo lo vorrebbe vice

- di Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID f.m.r.

LIuka Modric ha la maglia di Sergio Ramos appoggiata sulle spalle. Real MadridSivi­glia è appena finita, decisa da un gol del croato, che a settembre compirà 39 anni. È del 1985. Sergio Ramos del 1986. «Stiamo bene, benissimo – dice Modric parlando anche del suo grande amico – nonostante la gente tiri sempre in ballo questa storia dell’età». Una rivendicaz­ione generazion­ale quella di Modric, non richiesta e sentitissi­ma. Sta parlando alla tv del Real Madrid e l’interlocut­ore gli ha chiesto della maglia e di Sergio, ex capitano blanco.

Aceto Però Modric ha altre idee, altri pensieri, altri turbamenti. Sta vivendo male questa sua transizion­e forzata verso la pensione. È il 16° per minuti giocati nella qualificat­a rosa gestita da Ancelotti, e il rapporto con Carlo in questi mesi si è teso in diverse occasioni. La stampa che segue il Madrid gli da del “vinagre”, ovvero “aceto”. Luka non è contento, e questa cosa mica se la tiene per sé. Ancelotti ogni volta che gli arrivano domande sul croato minimizza, tranquilli­zza, manda la palla in tribuna con il consueto buon senso. Sottolinea il grande affetto che lo lega a Luka, sincero, totale. Ma specifica anche che una cosa è il rapporto personale, e l’altro quello profession­ale. Lì Carlo non fa sconti, e Luka freme. Vuole giocare di più, sente di poter dare di più, non vede la gioventù dei vari Bellingham, Valverde, Tchouameni, Camavinga o Brahim come un problema, un ostacolo. Non si sente inferiore a questa banda di ventenni assai qualificat­i, non si sente vicino ai 40 anni come dice il suo passaporto.

Confronto Modric ha il contratto in scadenza, come il partner di una vita in blanco Toni

Kroos. Solo che se il Madrid aspetta la decisione del tedesco con ansia crescente, perché sperano che continui a giocare al Bernabeu, per Modric il discorso è diverso. La proposta di rinnovo non è stata fatta, o meglio, da parte di Ancelotti c’è l’idea di mettere Luka definitiva­mente in panchina, accanto a sé, nel suo staff. Modric però vuole continuare a giocare.

La decisione Per tutte queste ragioni il futuro di Luka è tutto da scrivere, e la stesura del capitolo finale di una carriera straordina­ria non è agevole. «Il futuro di Luka è nelle sue mani, dobbiamo solo aspettare la sua decisione, e non ha bisogno di consigli – ha detto Ancelotti domenica sera –. Non sembra un giocatore di 38 anni, questo è un dato oggettivo. E capisco che sia difficile apprezzare la qualità dei minuti che si giocano invece della quantità. Il suo è un caso difficile da gestire, comprendo la sua tristezza. Tutto il mondo pensa che sia a fine carriera e lui non la vede così. Gli voglio molto bene». Tanto da volerlo ancora con sé, ma in panchina. Palla a Modric, come sempre. Deciderà lui cosa fare con la sua vita.

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