Verdetto in arrivo Oggi dall’Austria l’addio a Horner?
L’indagine sulle molestie in un rapporto di 150 pagine. E la Ford sta alla finestra
Quella appena trascorsa è stata l’ultima notte di Christian Horner da team principal Red Bull? Lo scopriremo solo oggi, quando dovrebbe finalmente conoscersi l’esito dell’investigazione aperta dalla squadra in seguito alle accuse di comportamenti inappropriati e molestie sessuali del manager inglese nei confronti di una dipendente del team, come reso noto dal quotidiano olandese De Telegraaf a inizio febbraio. L’inchiesta interna affidata a un avvocato indipendente, secondo quanto riportava ieri l’inglese The Times, ha prodotto circa 60 ore di testimonianze e un rapporto di circa 150 pagine. Sempre ieri per il The Telegraph, si è riunito il board della Red Bull chiamato a decidere del futuro di Horner.
Titoli di coda L’ufficializzazione dell’inchiesta è attesa per oggi, ma che la storia tra il 50enne ex pilota inglese e la squadra capace di vincere 7 Mondiali piloti e 6 costruttori sia ormai ai titoli di coda, non è messo in discussione più da nessuno. Nonostante anche in occasione dei test in Bahrain della scorsa settimana Horner sia stato presente ai box come se tutto andasse avanti come sempre. partecipando pure (collezionando qualche frecciata velenosa) alla conferenza stampa collettiva con gli altri team principal. Così come, fino a lunedì è stato operativo nel suo ufficio nella sede di Milton Keynes. Dove, riportano i media inglesi, ha continuato a lavorare a stretto contatto con la sua accusatrice. Pur non potendo commentare nulla relativamente all’inchiesta, Horner ha continuato a respingere le accuse che gli sono state fatte. Ma intanto la pressione intorno a lui ma anche alla moglie Geri Halliwell sta aumentando a dismisura, tanto che i tabloid inglesi riportano come la relazione tra con l’ex Spice Girl sia sempre più tesa.
L’accordo in bilico Oltre alle possibili ripercussioni in sede civile, in ballo ci sono però anche la questione dell’immagine e della reputazione della squadra, come della Formula 1 che, infatti, con una nota ufficiale la scorsa settimana ha auspicato una rapida conclusione dell’inchiesta, evitando strascichi pericolosi. E lo stesso ha fatto anche la Ford, con la quale la Red Bull ha firmato un accordo di partnership del valore di 200 milioni di sterline (circa 230 di euro) per la realizzazione della nuova power unit per il 2026. Jim Farley, numero uno del colosso automobilistico americano, ha infatti pubblicamente espresso il proprio dispiacere «per le accuse non ancora risolte di comportamento non appropriato da parte della leadership di Red Bull Racing. Come abbiamo già ribadito, senza una risposta soddisfacente, i valori della Ford non sono negoziabili». Parole che ipotizzerebbero una possibile rottura dell’accordo qualora Ford non lo ritenesse più conveniente per la propria immagine. Così, se i rumors saranno confermati, oggi, di fatto il giorno di apertura del Mondiale 2024 con le prime conferenze stampa dei piloti in Bahrain, potrebbe chiudersi la storia tra Horner e la Red Bull. Un’avventura trionfale iniziata nel 2005, quando Dieter Mateschitz lo chiamò prendere in mano le sorti della squadra appena rilevata dalla Jaguar, ma che adesso rischia di essere sepolta dal fango. Con chissà quali ripercussioni sul futuro.