«Italia, credici Con Furlani saltiamo fino a Parigi»
Il d.t. delle Nazionali lancia i più giovani: non ci sono Jacobs, Tamberi e Tortu
La grande atletica mondiale è di nuovo in rampa di lancio: a Glasgow, da venerdì a domenica, si assegnano 26 titoli iridati al coperto. Due anni fa, a Belgrado, l’Italia aveva ottenuto un oro con Marcell Jacobs nei 60 e un bronzo con Gianmarco Tamberi nell’alto, per un totale di sette finalisti, ma nessuno dei due campioni olimpici stavolta ci sarà. Fare meglio si può? «È la nostra prova generale» mette subito in chiaro il direttore tecnico azzurro Antonio La Torre.
► Che Mondiale sarà in Scozia?
«Se guardiamo alla presenza di Lyles e Coleman, di altissimo livello. Noi non lo abbiamo snobbato, ma fatto alcune scelte sì, con concordia totale: le staffette qui avrebbero fatto da comparse, le vedremo ai Mondiali delle Bahamas. Per gli altri, reduci da 21 record italiani, di cui 2 su strada, è il momento di cominciare a lottare uomo contro uomo, senza più guardare solo ai tempi. Voglio capire se e come si può stare in questo gruppo, pensando all’importante stagione che verrà».
► Tra i 21 azzurri in partenza oggi ci sono due leader mondiali stagionali e non sono né Jacobs, né Tamberi.
«E nemmeno Tortu. Andiamo a Glasgow senza l’ombrello dei campioni olimpici, sarà l’occasione per vedere la maturazione di altri come Furlani, Iapichino Simonelli, Dosso, Fabbri, Weir...»
► Furlani è già il Sinner dell’atletica?
«Mattia è un diamante puro, per l’età che ha, per come si esprime, per la bellezza che riesce a trasmettere, per quel suo essere leggero. Vola ed è sempre in un mondo tutto suo, spero mantenga questa capacità anche quando il contesto si farà più impegnativo. Sì, il paragone ci può stare, ma allora il greco Tentoglu è Djokovic, non gli regalerà nulla fino a Parigi».
► L’altro primatista stagionale è Tecuceanu. Come lo descriverebbe a chi non lo conosce?
«Catalin è un ragazzo di una educazione straordinaria, di una caparbietà e determinazione che a volte lo portano a strafare. Tatticamente ha delle armi importanti, il vero esame per lui sarà gestire i tre turni degli 800. Ha talmente tanta voglia, ma dovrà bruciare soltanto le energie giuste se vuole giocarsi qualcosa di importante in finale».
► Il campione europeo dei 60 Ceccarelli è indietro rispetto allo scorso anno.
«Colpa di un’influenza malefica, si è fermato per quindici giorni, impossibile recuperare. Gli chiedo un passettino in avanti, correre più fluido, puntare al “season best”. Intanto ci mette la faccia, lo apprezzo».
► Altre speranze?
«Dosso ha come obiettivo la finale dei 60, il valore è lo stesso dello scorso anno, ora ha anche la mentalità giusta, Simonelli ha
« Mattia è un diamante puro per la bellezza che trasmette»
«Voglio vedere la lotta uomo contro uomo. C’è anche Lyles»