La Gazzetta dello Sport

SARRI PREPARA LA GARA PERFETTA «COSÌ POSSIAMO FERMARE IL BAYERN»

Squadra raccolta per reggere l’urto dei tedeschi e sorprender­li con le ripartenze E rispetto all’andata ci sarà Zaccagni

- Di Stefano Cieri ROMA

Sarà una Lazio poco sarriana nel modo di stare in campo, ma avrà lo spirito feroce che il Comandante pretende sempre dalle sue squadre e, ancor di più, nelle partite che possono fare la storia. E quella di domani alla Fussbal Arena di Monaco di Baviera è una di queste sia per la squadra biancocele­ste sia per il suo allenatore. Dopo il sorprenden­te (ma meritato) 1-0 del match di andata all’Olimpico la Lazio vede una qualificaz­ione ai quarti di Champions che nella sua storia ha ottenuto una sola volta nel lontano 2000 (ed è il massimo risultato per il club romano in questa competizio­ne). Se la Lazio, ai quarti di Champions, ci è arrivata una sola volta, il suo allenatore mai. Al massimo ha raggiunto gli ottavi (sia con il Napoli sia con la Juventus). Poi, è vero, Sarri con il Chelsea ha vinto una coppa continenta­le (l’Europa League), però portare la Lazio (partita ai sorteggi dalla terza fascia) ai quarti di finale di Champions avrebbe quasi lo stesso valore.

Doppia linea L’1-0 dell’andata è una buona base da cui partire, ma servirà comunque un’impresa a Monaco di Baviera. Il Bayern non sta attraversa­ndo un grande periodo, in campionato è a dieci punti dal primo posto del Leverkusen ed è fuori dalla Coppa nazionale (dopo aver perso pure la Supercoppa ad agosto). Gli resta solo la Champions ed è verosimile che affronterà la partita di domani sera come se fosse quella della vita. Sarri ha spiegato bene ai suoi giocatori l’inferno che li aspetta. Ha chiesto loro di trasformar­e la rabbia per l’arbitraggi­o di Di Bello in Lazio-Milan in energia positiva. Ma ha anche pianificat­o la partita che i biancocele­sti dovranno affrontare. Sarà, si diceva, una Lazio poco sarriana. Non se la giocherà a viso aperto, sarebbe rischiosis­simo e, soprattutt­o, la Lazio di quest’anno ha dimostrato di non poterselo permettere contro le big. La squadra sarà quindi molto bassa, con una doppia, fittissima, linea davanti alla porta di Provedel. Il consueto 4-3-3 (che di base resterà tale) prevede due varianti importanti. Il play (che sarà Vecino) giocherà pochi passi davanti alla difesa, sarà quasi un quinto difensore che si aggiunge ai quattro effettivi (Marusic-Gila-Romagnoli-Hysaj). L’altra variante è che i due esterni offensivi (Anderson e Zaccagni) saranno più bassi del solito, molto vicini ai due interni di centrocamp­o (Guendouzi e Luis Alberto) per fare maggiore densità in mezzo. Immobile avrà invece il compito di portare il primo pressing.

La strategia Il piano-partita, ovviamente, non prevede solo la parte destruens. Sarri vuole una Lazio raccolta per reggere meglio l’urto del Bayern (che sarà intenso sin dalle prime battute), ma chiede alla squadra di sfruttare tutte le falle che potrebbero aprirsi. E, sotto questo punto di vista, stare raccolti nella propria metà campo può sicurament­e essere un vantaggio. Il Bayern è una corazzata che ti può travolgere, ma che concede anche parecchie opportunit­à, come si è visto nella gara di andata all’Olimpico. Match che la Lazio ha già affrontato in questo modo. Domani avrà in più uno Zaccagni che, se in serata, può mettere in grande difficoltà i bavaresi.

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