La Gazzetta dello Sport

Errori e rimpianti Frosinone e Lecce si tengono il punto

Segna Cheddira, poi autogol di Cerofolini Il pari interrompe due strisce di sconfitte

- di Giulio Saetta INVIATO A FROSINONE

Èun copione che si ripete: il Frosinone gioca bene, a volte meglio dell’avversario come contro il Lecce, ma esce dal campo con la bocca amara. La nota positiva è che stavolta almeno è arrivato un punto che smuove la classifica dopo quattro sconfitte consecutiv­e, seppur contro delle big. Lo stesso vale per il Lecce e la sua striscia negativa che si ferma a tre, sei consideran­do le partite in trasferta. Ma sia Di Francesco sia D’Aversa non possono respirare aria pulita di classifica anzi, con la vittoria di Verona e Cagliari l’atmosfera lì in coda si è fatta ancora più pesante, con sei squadre strette in tre punti. Di tempo ce n’è ma bisogna essere bravi a correggere subito gli errori, che sono stati tanti ieri, da entrambe le parti. Dietro l’angolo ci sono altre battaglie: sabato il Frosinone va a Reggio Emilia contro il Sassuolo e domenica il Lecce riceve il Verona.

La fiera degli errori C’è poi una componente su cui c’è poco da lavorare, la fortuna. E con lei il Frosinone un piccolo credito l’ha accumulato. Dopo nemmeno 5’ infatti ha perso Harroui per infortunio, costringen­do Di Francesco a cambiare il piano gara. Dentro un trequartis­ta puro, Reinier, e cambio modulo: dal 4-3-3 a specchio al 4-2-3-1. Il Lecce si è potuto così inserire in questa zona franca per sfruttare le sue armi, la costruzion­e veloce sugli esterni. Reinier ha faticato a entrare nel vivo del gioco, come in quasi tutte le apparizion­i in campionato: il Real Madrid che lo ha dato in prestito per ora non lo rimpiange. È stata del Lecce la prima palla gol alla mezzora grazie a Pongracic in versione suggeritor­e, palla dentro per Krstovic, destro a botta sicura e ottima respinta di piede di Cerofolini, ancora una volta preferito a Turati. Il vantaggio del Frosinone è arrivato di nuovo su palla inattiva: è la 17ª volta che capita su 34 marcature giallazzur­re, nessuno in Serie A ha una percentual­e maggiore. Al 2’ di recupero una punizione scodellata in area sul secondo palo ha trovato la sponda di Romagnoli e la deviazione maldestra di pugno da parte di Falcone, che ha in pratica consegnato la palla a Cheddira: stop di petto e botta imprendibi­le di destro. Secondo gol consecutiv­o del marocchino su azione dopo quello alla Juve.

Sciagurato Kaio Il pareggio del Lecce arrivato al 13’ della ripresa è stato ancora frutto di un errore individual­e. Il retropassa­ggio di Zortea per Cerofolini, molle e corto, era un bocconcino troppo succulento per Krstovic, che ha anticipato Cerofolini prima di essere steso dallo stesso portiere. Sul dischetto Rafia ha calciato debole e centrale, ma mentre Cerofolini esultava l’occhio è andato sull’arbitro Guida intento a parlottare in cuffia con il Var Marini. Rigore da ripetere per “encroachme­nt”, invasione anticipata dei difendenti: esecuzione da ripetere. Sul dischetto Krstovic non è che abbia fatto faville, perché il suo tiro prima di insaccarsi ha sbattuto sul palo e poi sulla schiena di Cerofolini. Insomma, la fiera degli errori. Non è andata meglio nella mezzora finale, con il Frosinone indiavolat­o alla ricerca della vittoria. È stata prima la traversa a respingere una mezza girata di Gelli, poi Brescianin­i, uno dei migliori in campo, ha avuto la sfortuna di trovarsi a pochi metri dalla porta caricando il piede sbagliato, il destro, che si è spento floscio tra le braccia di Falcone. Di Francesco ha poi mandato in campo insieme due attaccanti: Kaio Jorge e Seck. Il cambio del brasiliano si è rivelato un fiasco perché nel giro di pochi minuti il giocatore di proprietà juventina si è mangiato due gol. Facile col senno di poi rispondere­bbe DiFra. Ma il calcio è ancora così: chi sbaglia paga.

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LAPRESSE Illusione L’esultanza di Walid Cheddira, 26 anni, per il gol dell’1-0

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