La Gazzetta dello Sport

L’ITALIA DELL’ATLETICA SENZA I 5 ORI OLIMPICI STUPISCE COI GIOVANI

- di GIORGIO SPECCHIA

Ai Mondiali indoor l’età media delle 4 medaglie è da “under 23”. Furlani (19 anni) salta nel futuro

IMondiali indoor di Glasgow hanno ribadito la forza e la qualità della nostra Nazionale di atletica che ha eguagliato il record di quattro podi di Parigi 1985 e Siviglia 1991. Ora abbiamo la certezza che i 5 ori ai Giochi di Tokyo hanno dato inizio a una nuova era dello sport italiano perché l’atletica è disciplina­guida. Nel medagliere dell’Olimpiade 2021 solo gli Stati Uniti (7 vittorie) ci erano stati superiori, quello di Glasgow – mancando di ori – fa retroceder­e gli azzurri oltre il decimo posto. Ma la squadra c’è, eccome. Anche senza Marcell Jacobs e il capitano Gimbo Tamberi che hanno preferito saltare le gare al coperto in vista di una stagione dove, tra giugno e agosto, punteranno tutto sugli Europei di Roma e sui Giochi di Parigi chiamati, tra l’altro, a difendere gli ori di Tokyo.

Eppure l’Italia va veloce. Corre e salta nel futuro con nuove stelle. Questo hanno detto i Mondiali indoor che, tra l’altro, non avevano in programma la 4x100 maschile, olimpionic­a e argento mondiale nel 2023, e neppure la marcia, specialità che a Tokyo ci ha dato due ori con Massimo Stano e Antonella Palmisano. I nostri ragazzi di Glasgow hanno giocato per vincere. E ce l’hanno fatta. Da squadra vera, perché il direttore tecnico Antonio La Torre è il nostro Pep Guardiola: stesso carisma, stessa classe, stesso rispetto per i rivali. E la sua Nazionale è bella non solo da vedere ma anche da ascoltare.

Tutti insieme, in una disciplina individual­e, formano una Nazionale di facce pulite. Con la giusta cattiveria in gara, senza aver paura di commuovers­i e piangere davanti a una telecamera. Sono i figli di uno sport dove si vince solo con il lavoro e la fatica. Lo sanno bene Mattia Furlani, Filippo Tortu, Larissa Iapichino, lo stesso Gimbo Tamberi (anche se ha cambiato guida tecnica lasciando papà Marco per Giulio Ciotti), tutti allenati da genitori che, quando erano atleti, avevano inseguito i loro stessi sogni. È l’Italia di Leonardo Fabbri, colosso che ha perso 25 chili in due anni per essere più agile in pedana e gettare il peso intorno ai 22 metri. È l’Italia di Mattia Furlani, fenomeno che a 19 anni salta in lungo 8 metri e 22 centimetri al mattino con una falcata che si apre fino a 2.75. Argento a pari misura con il greco Miltiadis Tentoglou, campione di tutto nel salto in lungo che, con ammirazion­e, ha definito l’azzurro “una bestia”.

I lampi di Lorenzo Simonelli, argento nei 60 ostacoli, e di Zaynab Dosso, bronzo nei 60, sono invece il punto di partenza per pensare in grande anche all’aperto, sulle distanze allungate dei 110 ostacoli e dei 100. I Mondiali indoor ci danno speranze e certezze perché l’età media delle quattro medaglie (Fabbri 26 anni, Dosso 24, Simonelli 21, Furlani 19) è da “under 23”. La Nazionale ne esce più forte: il carico di buone prestazion­i dà fiducia. Ci volevano.

Già da oggi si comincia a pensare a Europei e Olimpiadi. L’evento romano, che ovviamente non può essere snobbato dagli azzurri, obbligherà atleti e tecnici a studiare una preparazio­ne che prevede due picchi di forma in 60 giorni. Non sarà facile, ma ormai siamo abituati davvero bene…

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Il saltatore in lungo Mattia Furlani, 19 anni, argento al Mondiale indoor di Glasgow a pari misura con il greco Miltiadis Tentoglou: 8 metri e 22 centimetri
Talento Il saltatore in lungo Mattia Furlani, 19 anni, argento al Mondiale indoor di Glasgow a pari misura con il greco Miltiadis Tentoglou: 8 metri e 22 centimetri

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