INZAGHI DA CORSA «Grazie al lavoro siamo diventati come la Red Bull»
L’allenatore e il paragone con la Formula 1: «Ad agosto non eravamo così. In 33 giorni abbiamo messo 15 punti tra noi e Juve e Milan ma ci aspettano tante partite. Non dobbiamo mollare di un centimetro»
Avolte le vittorie più belle sono quelle sporche e sofferte. Soprattutto se, come per Simone Inzaghi, coincidono con la panchina numero 300 in Serie A e santificano una fuga scudetto con le rivali ormai scomparse anche dallo specchietto retrovisore. L’Inter supera 2-1 il Genoa e porta a 12 le vittorie consecutive di un 2024 perfetto. Proprio dopo l’1-1 del 29 dicembre a Marassi era iniziata la serie record.
Tre da brividi Inzaghi ammette le difficoltà ma deve impugnare il solito idrante di chi vuole che esca allo scoperto. «Abbiamo sofferto un po’ all’inizio e dopo l’eurogol di Vasquez. Abbiamo 15 punti sulla Juve messi da parte in 33 giorni. Un vantaggio importante, ma siamo nel calcio da tanto e sappiamo che con tutte le gare che ci attendono non ci i può mai distrarre. Abbiamo giocato cinque volte in 16 giorni e non posso che elogiare questo gruppo per quello che sta facendo. Siamo come la Red Bull, ma non lo eravamo ad agosto: lo siamo diventati con il lavoro. Ma ci fermiamo qui con i complimenti e torniamo a lavorare. Anche perché prima della sosta per le nazionali ci attendono tre gare durissime come Bologna, Atletico e Napoli. Dobbiamo prepararci al meglio, ci sarà bisogno di tutti. Come gestirò le rotazioni in vista della Champions? Le indicazioni me le dà il campo. Un mese fa sentivo certe cose su Arnautovic e Sanchez, ma ho sempre creduto in loro». Poi il momento dell’orgoglio: «Abbiamo vinto la Supercoppa e ci siamo qualificati per il Mondiale per club. Ora dobbiamo andare fino in fondo in campionato e fare del nostro meglio in Champions, che sarà dura».
Asllani super Inzaghi è attentissimo a non parlare di scudetto e a sottolineare il concetto di gruppo. Però non può esimersi dal parlare di uno dei suoi giocatori: «Bravi tutti, ma devo spendere qualche parola per Asllani che è stato davvero preziosissimo. Ha giocato tre gare consecutive da titolare contro avversari tosti, perché il Lecce ci aspettava agguerrito, l’Atalanta ha un centrocampo tecnico e fisico e questo Genoa si è confermato difficile da superare. A Bologna potrebbe tornare a disposizione Calhanoglu, ma Kristjan ormai ci dà ogni tipo di garanzie. Sono contento che sia riuscito anche a segnare». Durante la ripresa è scattata un mini allarme proprio per l’albanese e per Frattesi. Asllani, al primo gol in assoluto in nerazzurro, nel finale si è toccato l’inguine dopo aver battuto un corner, mentre l’azzurro - peraltro reduce da due fastidi recenti al retto femorale e all’adduttore - si stava scaldando per entrare ma poi è tornato in panchina con una smorfia. A fine gara lo staff medico ha fatto sapere che nessuno dei due ha problemi. La situazione verrà comunque monitorata oggi alla ripresa, ma al momento non sono previsti esami strumentali. E lo stesso Inzaghi poi ha spiegato: «Davide non sentiva le giuste sensazioni ed è stato molto bravo a dirlo e a fermarsi subito. Ora abbiamo qualche giorno prima di Bologna e valuteremo ogni cosa».
Asllani ha fatto tre partite dure in una settimana e prima aveva giocato poco. Bravo
Un mese fa si sentivano certe cose su Arnautovic e Sanchez, ma ho sempre creduto in loro
Simone Inzaghi