La Gazzetta dello Sport

Gasp: «Noi in campo quasi senza preparare il match»

- di Andrea Elefante INVIATO A LISBONA EPA

Il tornare a giocare oltre confine dopo tre mesi propone all’Atalanta un paradosso- dilemma. Che poi, pare di capire, sarebbe in teoria anche quello dello Sporting: entrambi i club hanno ben chiara la gerarchia delle priorità stagionali. Dall’Atalanta il riatterrag­gio in Europa fu inseguito per tutta la scorsa stagione come obiettivo prioritari­o, ma oggi, a questa doppia sfida allo Sporting incastrata in mezzo a un asfissiant­e tour de force italiano (prima Milan, Inter e Bologna, dopo Fiorentina e Napoli), la Dea si affaccia come ad un bivio. Perché sulla carta l’Europa League è diventata il terzo obiettivo stagionale. Gasperini, rispondend­o ad Amorim che aveva spiegato come «ora lo Sporting guarda diversamen­te al campionato e preserva alcuni giocatori in funzione di quello», ieri l’ha ribadito: «Se dice così, gli credo. Comunque vale anche per noi: provare a vincere la Coppa Italia e qualificar­ci in campionato per l’Europa valgono di più». Ma ecco il paradosso: passando questo turno di Europa League, l’Atalanta consolider­ebbe per quanto possibile il ranking europeo dei nostri club e il diritto ad un quinto posto in Champions. E’ qui, quando si parla di “causa italiana”, che Gasp mastica ancora amaro: «Gli anticipi e i posticipi sono creati anche per poter andare in Europa con più recupero. Ma la gara con l’Inter inserita in questo momento ci costringe a 4 partite in 11 giorni, e quella di domani la giochiamo senza quasi prepararla».

La guida atalantina Gian Piero Gasperini, 66 anni, a Bergamo dal 2016

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