La Gazzetta dello Sport

La resa dei conti

SINNER E ALCARAZ A CONTATTO IL DUELLO CHE VALE IL NUMERO 2

- di Riccardo Crivelli

Faccia a faccia. Il duello che incoronerà il valletto di Djokovic in classifica, ma con l’ambizione di muoversi all’attacco del re tra la stagione sulla terra e quella sull’erba. Come un anno fa, Sinner e Alcaraz a Indian Wells saranno dalla stessa parte del tabellone e dunque potrebbero affrontars­i in semifinale: se saranno stati bravi a rispettare il blasone, quella che diventereb­be la loro ottava sfida (più un’altra in un Challenger quando erano ancora ragazzini) servirebbe a decidere il numero due del mondo. Carlitos lo conservere­bbe, Jannik invece concretizz­erebbe il sorpasso ai danni dell’amico-rivale. In realtà, alla corsa per l’obiettivo è iscritto pure l’Orso russo Medvedev, ma deve vincere il torneo e sperare che i giovani dioscuri si fermino entrambi prima dei quarti. Possibile, ma complicato.

Esempio Nel 2023, la semifinale sotto le palme della California consegnò ad Alcaraz l’ultimo successo nei confronti diretti con Sinner: allora sembrava che il prodigio di Murcia, poi vincitore del torneo, potesse davvero diventare il faro della nuova generazion­e, il successore più degno di Sua Maestà Novak, ma dopo Wimbledon, l’apoteosi di Carlos, le prospettiv­e sono cambiate. Adesso infatti il riferiment­o, l’uomo da battere accanto al Djoker (che tuttavia gli si è inchinato tre volte su quattro da novembre), è la Volpe Rossa della Val Pusteria: la Davis, il primo Slam in Australia, Rotterdam, una serie aperta di 15 partite vinte e il ruolo di favorito in coabitazio­ne con Nole anche a Indian Wells. È a lui che bisogna guardare in questo momento, e ne è consapevol­e anche Juan Carlos Ferrero, il coach di Alcaraz: FRA «Jannik è un grande esempio di profession­alità: ha investito tempo per ampliare il repertorio e lavorare a livello tattico, utilizza di più la palla corta e anche al servizio è migliorato molto. Il loro rapporto, anche se sono rivali, è super fantastico: comunque quando Sinner ha vinto il primo Masters 1000 a Toronto in agosto, ci siamo resi conto che fosse vicino al primo Slam e che vincerlo gli avrebbe dato grande fiducia».

Nole in attesa Là fuori, però, c’è un branco di lupi pronto ad azzannarli se capiterà l’occasione, anche se il sorteggio in apparenza è stato piu benevolo con l’italiano: li vedremo in campo da venerdì dopo il bye del primo turno, quando Jannik affronterà uno tra Kokkinakis e Giron e lo spagnolo il vincitore del match tra il nostro Arnaldi e il francese Van Assche allenato anche da Santopadre. Sulla via della gloria, la Volpe Rossa dovrà temere Shelton agli ottavi (ma occhio al 2005 Mensik...) se l’americano tornerà a bombardare al servizio e nei colpi a rimbalzo come alla fine del 2023 e poi Rublev ai quarti, avversario ormai tradiziona­le ma che Sinner ha sconfitto con autorevole­zza nelle ultime tre uscite e di cui possiede da tempo l’antidoto. Per Alcaraz, che per tenere la posizione deve alzare la coppa oppure avanzare un turno in più dell’azzurro, il pericolo Khachanov agli ottavi e poi uno tra De Minaur, Bublik e soprattutt­o Zverev, un giocatore che ha sempre sofferto. E mentre i ragazzi terribili sono pronti a scambiarsi tremendi colpi di spada, Djokovic si gode il ritorno a Indian Wells dopo 5 anni, un tabellone che gli sorride (Humbert e Hurkacz i rivali più ostici prima dell’eventuale semifinale con Medvedev) e la comodità di stare su un trono che in America non può traballare: ogni punto che otterrà, gli farà classifica. Andate a prenderlo, se potete.

Appuntamen­to in semifinale ma a Jannik basta non uscire prima di Carlos per superarlo I due venerdì in campo

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