La Gazzetta dello Sport

Il boom dei Fondi: controllan­o 26 club Al top gli arabi di Pif

Dalla Premier agli investimen­ti tra Liga e Ligue 1, la mappa del calcio è cambiata

- di Filippo Maria Ricci

Il calcio tira, il calcio attira. L’interesse dei grandi fondi d’investimen­to internazio­nali per l’acquisizio­ne di club in giro per il mondo è in costante aumento, con cifre sempre più alte e derive interessan­ti. Basti pensare al fondo Cvc che ha investito non su una o più squadre ma su interi campionati stipulando accordi con la Liga spagnola e la Ligue 1 francese. Cvc ha scelto di puntare su un intero Paese, ma la via più classica di intervento è quella di acquisizio­ne di uno o più club, anche in Paesi diversi, o di quote degli stessi.

Il caso tedesco Il fenomeno è stato approfondi­to recentemen­te da Aifi, l’Associazio­ne Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt, in collaboraz­ione con Fineurop Soditic e Legance, che hanno pubblicato un report sugli investimen­ti dei fondi nei 5 grandi campionati europei. In Germania il sistema di controllo sui club ha impedito finora l’ingresso dei fondi, la Bundesliga ha tentato di far passare un accordo sui diritti tv ma l’idea è stata fermata da una doppia azione: in sede di voto i sì sono stati 20 su 36 (ne servivano 24) e in campo ci sono state le vibranti proteste dei tifosi, che hanno portato alla momentanea sospension­e di alcune partite.

La mappa Oggi i club delle massime divisioni di Italia, Inghilterr­a, Spagna e Francia controllat­i dai fondi sono 26, su un totale di 78. La quota è di un terzo, il 33%: 12 in Premier, 7 in Ligue 1, 4 in Liga e 3 in Serie A. Ci sono tre tipi di fondi: private equity, che controllan­o 12 club, club deal, investitor­i specializz­ati nello sport che hanno il controllo di 8 squadre, e i fondi sovrani (6 club) come il famoso Pif saudita che nel 2021 ha preso il Newcastle per 350 milioni di euro e a cui lo scorso anno è stato dato il controllo dei 4 grandi club della Saudi Pro League. Nello studio della Aifi entra anche il City Group, ma il gruppo che è partito dal Manchester City per allargarsi nel mondo (12 club tra Europa, Nord e Sud America, Asia e Australia) è in mano a una società araba a sua volta partecipat­a dal fondo Silver Lake, la presenza del fondo è minoritari­a, 18%, perché non tutti gli interventi hanno l’obiettivo dell’acquisto del 100% del club.

Accelerata In principio fu il Tottenham, nel lontano 2001, ma è più recentemen­te che gli investimen­ti sono aumentati vertiginos­amente: il 69% degli affari è stato chiuso tra il 2016 e il 2023, con il passaggio del Chelsea da Abramovich alla cordata americana guidata da Todd Boehly come operazione più significat­iva, per dimensioni di club e investimen­to: 3 miliardi di euro. Poi è stata la volta dell’Everton, acquistato da 777 Partners attraverso il suo 777 Football Group che ha quote diverse anche nell’Hertha Berlino, nel Siviglia, nel Genoa, nello Standard Liegi, nel Red Star francese, nel Vasco da Gama brasiliano e in Australia nel Melbourne Victory.

Multipropr­ietà Lo sbarco dei fondi ha portato a un incremento del concetto di multipropr­ietà, cosa che ha attirato l’interesse di Fifa e Uefa che proibiscon­o a due club con la stessa proprietà di partecipar­e alla stessa competizio­ne, o a tornei direttamen­te collegati. Ma le regole non sono eccessivam­ente rigide, come dimostra il caso di Milan e Tolosa, entrambe di RedBird ed entrambe ammesse alle coppe: l’organigram­ma del Tolosa è cambiato (Cardinale si è dimesso da a.d., tre consiglier­i di sono usciti dai CdA dei due club) e i club hanno rispettato alcuni vincoli (ad esempio, niente operazioni di mercato tra loro).

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy