CALZONA LIBERA I TALENTI PER LA SVOLTA CHAMPIONS COSI OSIMHEN E KVARA SONO TORNATI IN ALTO
Col nuovo tecnico gli assi hanno un raggio d’azione più ampio, per sfruttare i loro punti di forza E con Politano e Zielinski la qualità aumenta
Spazio e tempo s’intrecciano, diventano un’unica entità per i fisici e dettano lo svolgersi della realtà. Nel calcio sono dimensioni da modellare, alla fine vince sempre chi ne riesce a disporre meglio. A voler riconoscere il merito principale di Francesco Calzona, nelle prime fasi di questa nuova esperienza sulla panchina del Napoli, è probabilmente quello di aver ristabilito la combinazione giusta, di aver ricodificato le mansioni da declinare col palleggio. In questo senso, Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia ne sono i terminali eletti. Rispettivamente con 11 e 9 reti sono i principali marcatori della rosa in campionato, la quarta miglior coppia della Serie A. Un piazzamento da Champions League, almeno in questa speciale graduatoria. Le percentuali schiaccianti relative al possesso della palla, contro una formazione di vertice come la Juventus, hanno restituito l’immagine di una squadra che almeno in termini teorici si è ritrovata. Ha ripreso l’attitudine alla gestione dei ritmi, attraverso movimenti ed esecuzioni in entrambe le fasi. Spazio e tempo, per l’appunto.
Talenti liberi Nel reparto avanzato tutto questo si traduce nelle azioni coordinate dei singoli, così da raggiungere la migliore soluzione possibile. Calzona è indirettamente un precursore del gioco di posizione in Italia, proposto quando era il secondo di Sarri. Secondo l’interpretazione di Guardiola più recente, messa in scena dal Manchester City, la ricerca ossessiva delle distanze si adatta fisiologicamente all’imprevedibilità dei calciatori abili nell’uno contro uno, esaltando questa situazione. Concettualmente è ciò che l’attuale allenatore del Napoli sta cercando di trasmettere. L’aspetto che risalta di quest’ultima versione degli azzurri è la capacità di liberare i talenti più capaci da raddoppi e marcature preventive, creando per loro un raggio d’azione in cui più facilmente possano sfruttare i propri punti di forza. Kvaratskhelia e
Politano tendono spesso ad accentrarsi, utilizzando la velocità nel cambio di direzione per guadagnare gli istanti fondamentali funzionali alla giocata da eseguire. Le traiettorie convergenti si devono coordinare con l’attacco alla profondità di Osimhen, che obbliga le linee avversarie ad abbassarsi e talvolta anche a collassare su di lui. Se gli esterni tagliano, il nigeriano allunga; viceversa, le ali si aprono ricercando la superiorità numerica sulle fasce, sfruttando il supporto dei terzini.
In mezzo Gli spostamenti del tridente possono variare in base, ovviamente, agli altri interpreti della squadra. Zielinski potrebbe dare un turno di riposo a Traorè perché il polacco, escluso dalla lista per l’Europa, non sarà a disposizione di Calzona contro il Barcellona. In quest’ultimo caso, il fraseggio nello stretto è favorito dalle doti del centrocampista promesso all’Inter, che ama spaziare sulla trequarti per mettere i compagni nelle condizioni di finalizzare. È chiaro come l’efficacia realizzativa sia un concetto collettivo. Spazio e tempo si dilatano e contraggono in base alla qualità del passaggio e alla precisione della corsa. La disponibilità dei giocatori è stata più facile da ottenere perché l’obiettivo è divertente. Il Napoli ha segnato nove gol nelle ultime tre partite, tanti quanti quelli trovati in dodici sfide con Maz-Mazzarri. La differenza,za, almeno per il momento, è tuttatta qui.