La Gazzetta dello Sport

Ancelotti guerra col fisvco

La Procura ha fatto ricorso dopo che i giudici hanno dato ragione all’allenatore dei Blancos: in ballo le tasse sui diritti d’immagine relative al 2015

- di Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID GETTY

I PM DI MADRID CHIEDONO IL CARCERE MA IN PRIMO GRADO CARLO HA GIÀ VINTO

Le ore che hanno preceduto la sfida di Champions tra Real e Lipsia sono state agitate da grandi titoli su tutti i quotidiani spagnoli: la Procura Provincial­e di Madrid chiede 4 anni e 9 mesi di carcere per Ancelotti. L’accusa: frode fiscale. Titoli roboanti messi in alto sui siti, che fanno grande impression­e. La realtà è diversa.

L’accusa I fatti risalgono al primo mandato di Carlo alla Casa Blanca, il biennio 2013-2015, quando Ancelotti sbarcò a Madrid da Parigi. Quello della Décima Champions. L’allenatore del Real è accusato di due reati fiscali, uno per ogni stagione da lui passata sulla panchina Blanca: per il fisco spagnolo il tecnico italiano avrebbe orchestrat­o un sistema di società con sede fuori dal territorio spagnolo per evitare di pagare le tasse sui diritti di immagine, divisi al 50% col Madrid.

Sconfitta e vittoria Carlo si è sempre difeso, rimediando nel corso del procedimen­to giudiziari­o una sconfitta e una vittoria. Ha perso la causa per ciò che riguarda l’anno fiscale 2014, quando effettivam­ente la sua residenza fiscale è stata fissa in Spagna, ma ha vinto per il 2015, l’anno nel quale è stato licenziato in maggio dal Real Madrid. Ancelotti ha pagato quanto dovuto e per entrambi gli anni, anche per il 2015 come misura preventiva in attesa del giudizio. Che è arrivato nel luglio dello scorso anno: la giudice che si occupava del caso ha dato ragione ad Ancelotti sulla multa legata al 2015, cosa che gli ha garantito il diritto al rimborso di una cifra superiore a 1,2 milioni di euro.

L’appello Il fisco spagnolo non ha gradito la sentenza, e ha fatto ricorso. Basandosi su una questione immobiliar­e: quando fu licenziato Ancelotti lasciò Madrid, ma i tempi di disdetta dell’appartamen­to che aveva affittato nel centro della città lasciarono la casa a suo nome fino ad ottobre. Per questo dal fisco sostengono che avendo passato più di 6 mesi in Spagna anche per il 2015 Carlo è da considerar­e fiscalment­e residente qui.

La resistenza La richiesta della pena di quasi 5 anni di reclusione apparsa ieri è figlia di questo nuovo procedimen­to. Gli esattori fiscali non vogliono restituire quanto versato in forma cautelare da Ancelotti, e come detto insistono nel dichiararl­o colpevole di frode fiscale per il 2015, sulla base del contratto d’affitto, cosa contestata dal tecnico del Madrid, che sostiene di aver abbandonat­o immediatam­ente dopo il licenziame­nto la capitale spagnola. Una tesi questa che come abbiamo detto ha convinto anche la giudice che si è occupata del caso.

Il caso Xabi Alonso Ciò che sta succedendo ad Ancelotti è solo l’ultimo episodio di una guerra tra “Hacienda”, il fisco spagnolo, e gli sportivi impegnati qui che va avanti da anni: le pesantissi­me condanne di Leo Messi e Cristiano Ronaldo hanno fatto storia, multe milionarie e poco meno di 2 anni di carcere, appena sotto i 24 mesi che di fatto aprono le porte del penitenzia­rio, ma da quando Xabi Alonso ha deciso di rifiutare il patteggiam­ento e di andare a giudizio le cose sono cambiate radicalmen­te. L’attuale allenatore del Bayer Leverkusen s’impuntò e dopo un lunghissim­o dibattimen­to vinse la causa, stabilendo un precedente importante. Da allora hanno vinto tra gli altri le battaglie con il fisco spagnolo anche Sergio Ramos, Xavi, Iniesta, Dani Alves nonché i piloti di moto Jorge Lorenzo e Aleix Espargaró. Poi è toccato ad Ancelotti. Una sconfitta giudiziari­a, quella relativa al tecnico del Madrid, che il fisco spagnolo non vuole accettare. Da qui l’appello che ha portato al titolone di oggi.

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A destra Carlo Ancelotti, 64 anni, all’inizio del match contro il Lipsia ieri sera; a sinistra, con Marco Rose, 47 anni, tecnico del club tedesco, prima della sfida del Bernabeu
Il saluto A destra Carlo Ancelotti, 64 anni, all’inizio del match contro il Lipsia ieri sera; a sinistra, con Marco Rose, 47 anni, tecnico del club tedesco, prima della sfida del Bernabeu

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