LA MOTOGP RIPARTE A CACCIA DELLA DUCATI (E DI PERSONALITÀ)
Il mondo della F.1 ha passato i giorni che separavano i test invernali dal primo GP della stagione a ipotizzare quanto potevano essersi avvicinati i team rivali alla Red Bull campione. Poi è arrivato il momento decisivo, ossia la gara, e si è scoperto che per ora non si è avvicinato proprio nessuno. Adesso è il turno della MotoGP, che inizia la stagione con l’altrettanto inevitabile interrogativo su chi possa infastidire la Ducati. Nessuno, verrebbe da dire, considerando anche lo scatto in avanti rappresentato dalla Desmosedici24 di cui si dice davvero un gran bene. Il che, peraltro, richiama un immediato parallelo con la scuderia di Verstappen, così affamata di successo da cercare nuove frontiere tecnologiche anche quando domina.
Dall’Igna e soci, a Borgo Panigale, potrebbero aver fatto lo stesso tenendo a debita distanza chi insegue. Difficile, di conseguenza, non pensare a Bagnaia – reduce da due titoli consecutivi nella classe regina – come favorito d’obbligo.
Certo, Pecco ha un compagno (Enea Bastianini) e un avversario che nel 2023 lo ha fatto sudare (Jorge Martin) in sella alla sua stessa moto. Ma serenità e continuità, con un contratto appena rinnovato, sono dalla parte dell’iridato in carica. Che ha tutte le carte in mano per ripetersi. In realtà, nell’attesa di conoscere il livello di competitività di Ktm e Aprilia (sulla carta il meglio del resto della compagnia), il nome su cui si concentra l’attenzione di tutti è quello di Marc Marquez e non potrebbe essere altrimenti. Lo spagnolo resta un otto volte campione del mondo, nonostante un necessario adattamento a una moto diversa, se fisicamente sta bene, non può aver dimenticato come si corre. E la storia del fenomeno diventato perdente, che lascia un colosso come la Honda per provare a risorgere in una piccola realtà come quella rappresentata dal team Gresini, è per forza affascinante. Che possa produrre un lieto fine è tutto da dimostrare, ma intanto intriga parecchio. E potrebbe potenzialmente, per le caratteristiche insite nel Dna di Marc, regalare spettacolo. Perché alla MotoGP, da quando Valentino Rossi ha salutato e lo stesso Marquez si è eclissato, manca un po’ di personalità. Il livello medio dei piloti è elevato, niente da dire, ma – vuoi per la giovane età di tanti, vuoi per un rispetto reciproco quasi eccessivo – si viaggia spesso tra dichiarazioni scontate quando non banali e la volontà di smorzare ogni possibile polemica. Senza andare troppo lontano nel passato, il pepe che ha accompagnato certi momenti della carriera di Vale ha reso il Motomondiale molto più popolare. Ed è successo sicuramente grazie a lui - genio in materia di comunicazione - ma pure agli uomini forti con cui si misurava, da Biaggi a Capirossi, da Stoner a Lorenzo e via così. Ci si sfidava anche a parole, ed era un modo per destabilizzare l’avversario che ha sempre fatto parte della storia delle corse.
Chissà che questa stagione, in cui Marc sembra messo lì apposta - sulla moto vincente - per rompere un equilibrio consolidato, non si possa rivedere la vivacità cui eravamo abituati.
Sabato la prima gara Sprint inizierà a raccontarci qualcosa di più sui valori in campo. Starà ai protagonisti farci divertire anche fuori.
Bagnaia il favorito, Marquez la storia da seguire. Ma il regalo sarebbe più vivacità