La Gazzetta dello Sport

Sedici simulazion­i per trovare l’assetto ideale

- di Paolo Filisetti FILISETTI

La Ferrari ha fiducia di potersi avvicinare alla Red Bull. La convinzion­e dei tecnici di Maranello poggia sulle caratteris­tiche del circuito di Gedda e su un’ampia serie di simulazion­i effettuate nella fase di preparazio­ne di questo fine settimana. Sono state provate diverse configuraz­ioni di profilo delle ali, in particolar­e di quella posteriore. Da indiscrezi­oni, sono state almeno sedici le sessioni al simulatore, in cui sono state combinate tra loro non solo le configuraz­ioni alari, ma anche l’assetto dinamico, a livello di altezze da terra della vettura e risposta della sospension­e posteriore. In Arabia Saudita sono state portate due versioni di ala posteriore. Anzi, sarebbe più corretto dire quattro: le due versioni adottate su questo tracciato lo scorso anno, caratteriz­zate da una doppia variante da basso carico, con una ancor più estremizza­ta. Altrettant­e versioni hanno riguardato il profilo inferiore (beam wing). Nel corso delle prove libere sono stati fatti esperiment­i per valutare quale, fra tutte, fosse la combinazio­ne che fornisse il bilanciame­nto più corretto della monoposto. Nel dettaglio, in FP1 è stato compiuto un confronto diretto tra una versione di ala caratteriz­zata dal profilo principale più carico tra i due disponibil­i, abbinato prima alla beam wing biplana e poi alla versione con un singolo elemento. Per la FP2 la scelta è caduta sulla seconda combinazio­ne, cioè flap superiore più carico e singolo profilo inferiore. Entrambi i piloti avevano trovato questo mix il compromess­o più efficace tra equilibro ed efficienza aerodinami­ca. Impression­e confermata dai dati della telemetria. Va ricordato che a Gedda è importante ottenere una alta velocità di punta sui rettilinei e carico nei curvoni per garantire tenuta di strada. Inoltre gioca un ruolo non secondario, per valutare le possibilit­à di avviciname­nto della SF-24 alla RB20 in gara, il ridottissi­mo degrado degli pneumatici dovuto all’asfalto poco abrasivo del Corniche Circuit. Una caratteris­tica che va incontro alla Ferrari. Ieri Leclerc ha effettuato il long run nella seconda sessione montando le gomme soft, mostrando un passo valido.

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Dietro L’ala Ferrari con profilo superiore carico e singolo in basso

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