La Gazzetta dello Sport

Djokovic quanta fatica E oggi mette alla prova il sorprenden­te Nardi

Assente dal torneo da 5 anni, impiega più di due ore per battere Vukic: ora lo attende il giovane azzurro

- ri.cr.

La statistica Il serbo è diventato il secondo giocatore dopo Nadal a vincere 400 partite nei Masters 1000

Tante favole, alla fine della storia, ti mettono di fronte al lupo cattivo. Ma Luca Nardi stavolta lo affronterà con il sorriso stampato in volto e soprattutt­o con la consapevol­ezza che un incontro del genere ti cambierà comunque la vita, anche se potresti finire stritolato. Ripescato come lucky loser al posto di una testa di serie (l’argentino Etcheverry), il ventenne pesarese che a 14 anni veniva considerat­o più forte di Alcaraz prima di perdersi un po’ in comprensib­ili problemi di crescita ha colto l’opportunit­à e dopo aver approfitta­to del bye al primo turno, al secondo ha battuto il cinese Zhang guadagnand­osi per oggi una lussuosa passerella con Sua Maestà Djokovic. E adesso sarà solo divertimen­to: «Sono stato bravo ad approfitta­re della buona sorte, sarà un’emozione speciale misurarmi con il numero 1 del mondo, sul Centrale di un torneo prestigios­o come questo. Cercherò di godermi al massimo questa esperienza e vedremo come andrà».

Sudore Nole, assente dai campi da cinque settimane (la semifinale persa in Australia contro Sinner) e da Indian Wells addirittur­a da 5 anni per le note vicende vaccinali, ha esordito con una faticaccia, avendo bisogno di due ore e 10’ per liberarsi del turbo dritto dell’australian­o Vukic, figlio di una coppia di profughi dell’ex Jugoslavia (Montenegro, nel suo caso) sfuggiti agli orrori della guerra. La prestazion­e sontuosa del n.69 del mondo ha costretto il Djoker - arrivato a 400 vittorie in un Masters 1000, secondo a raggiunger­e quel numero dopo Nadal (406) - ad estrarre il meglio delle sue qualità in un terzo set palpitante, e cioè l’83% di punti con la prima e il 27% di punti concessi alla seconda dell’avversario. «All’inizio ero un po’ nervoso - ha detto - mi chiedevo se sarei riuscito a iniziare bene il torneo visto che non giocavo un match da tanto. Credo sia stato un buon avvio, poi lui ha alzato il livello e io forse ho perso un po’ d’inerzia: mi ha costretto a giocare alcuni grandi punti e sono contento di essere stato spinto fino a questo punto. Non vedo l’ora di giocare il prossimo match». E quando si ritrova a duellare con un ragazzo che potrebbe quasi essere suo figlio, di solito impartisce severe lezioni: «Intanto è stato fantastico tornare a giocare qui con una vittoria. Erano cinque anni che mancavo ma le sensazioni sono tutte riaffiorat­e: stadio stupendo, atmosfera incredibil­e. Mi sono davvero divertito. Questo è un torneo che dura 14 giorni e mi dà modo di continuare a costruire il mio gioco partita dopo partita. Più andrò avanti più il mio gioco migliorerà». Un avviso a tutti i naviganti.

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 ?? ?? Gigante e bambino A sinistra Novak Djokovic, 36 anni: sopra, l’avversario di oggi Luca Nardi, 20 anni
Gigante e bambino A sinistra Novak Djokovic, 36 anni: sopra, l’avversario di oggi Luca Nardi, 20 anni

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