Xavi gongola: «La cantera non tradisce mai»
Il tecnico del Barça si gode i suoi giovani Il 17enne Cubarsì premiato come migliore: «È il giorno più bello della mia vita»
Sollievo. Psicologico ed economico. Come già lo scorso anno il Barcellona aveva inserito nel budget stagionale la lucrosa conquista dei quarti di finale di Champions. Quest’anno è arrivata, e le sofferenti casse blaugrana respirano. Esattamente come Xavi, che in caso di eliminazione era pronto ad abbandonare il suo caro Barcellona ancor prima di giugno, data fissata per le sue autoproclamate dimissioni.
La decisione «Avevano detto che il mio annuncio di addio avrebbe provocato una crisi, che avrei perso lo spogliatoio – dice Xavi a fine partita – ma io sapevo che sarebbe successo il contrario, e ho avuto ragione. La squadra si è raccolta, riunita, compattata e ora dopo 4 anni siamo di nuovo ai quarti di Champions. Siamo tra le migliori 8». Xavi lo ripete, lo sottolinea, lo rivendica. Dice che è una notte da godersi ma il suo tono è quello di una persona che ha sofferto tanto e che non riesce ad essere serena nemmeno in una una serata nella quale il pubblico dopo mesi ha cantato il suo nome. L’unica cosa che fa veramente illuminare Xavi è poter parlare dei suoi ragazzi: «Abbiamo giocato con Lamine che ha 16 anni, Cubarsí che ne ha appena compiuti 17, Fermin che lo scorso anno era in terza divisione e ne ha 20. La cantera del Barcellona non tradisce mai. Cubarsí era al debutto in Champions e si è preso il premio di migliore in campo. È incredibile. Non è mai nervoso, oggi è stato eccezionale nel raccordo tra difesa e attacco con passaggi di grande qualità».
Il record dello zio E ora per l’adolescente Pau si parla addirittura di nazionale. Lui fa come con Osimhen, resta tranquillo: «Non lo so, vedremo. Certo, la cosa mi fa piacere ma se non sarà questa volta ci saranno altre occasioni. Il premio? Oggi è il giorno più bello della mia vita. E siamo nei quarti dopo anni difficili per il club. Questo premio se lo merita tutta la squadra». Ecco, parole di un veterano di 17 anni e 50 giorni. Ieri ha tolto un record a Beppe Bergomi, che con l’Inter nel 1981 a 17 anni e 72 giorni divenne il difensore più giovane ad essere titolare in una partita ad eliminazione diretta della Coppa Campioni.