La Gazzetta dello Sport

TUTTI I RISCHI DEL DIAVOLO

DALL’AMMENDA AI PUNTI IN MENO IL MILAN HA PAURA E LA UEFA ASPETTA

- Di Elisabetta Esposito ROMA

L’inchiesta sulla reale proprietà del club può avere conseguenz­e pesanti in Italia e portare anche all’esclusione dalle coppe

La domanda che rimbalzava nella chat rossonere così come sui social o nei bar, ieri è stata più o meno sempre la stessa: che cosa succede adesso al Milan? La prima cosa che occorre precisare quando ci si avventura in questo tipo di risposte è che siamo soltanto all’inizio di una storia che - sia per la giustizia ordinaria sia per quella sportiva - sarà lunga e che al momento non ci sono certezze. Ma è vero pure che le conseguenz­e “sul campo” dell’inchiesta della Procura di Milano su Gazidis e Furlani rischiano di essere pesanti. I due, ex e attuale a.d. del club rossonero, sono accusati di «ostacolo all’esercizio delle funzioni pubbliche dell’autorità di vigilanza», ovvero - come specificat­o anche dal decreto di perquisizi­one firmato dai sostituti Cavalleri e Polizzi - la Figc. La Procura federale aprirà dunque un fascicolo e chiederà subito di ottenere gli atti da Milano, per poi stabilire se ci siano gli estremi per procedere. Vediamo dunque le possibili contestazi­oni e le conseguent­i sanzioni che i rossoneri rischiano in Italia e in Europa.

In campionato L’eventuale alterazion­e di informazio­ni sulla proprietà da parte del club comportere­bbe la violazione dell’articolo 32 comma 5 del Codice di giustizia sportiva che punisce «la società che non adempie agli obblighi di comunicazi­one e di deposito nei termini fissati dalle disposizio­ni federali in materia di controllo delle società profession­istiche o di ammissione ai campionati profession­istici o di rilascio delle licenze Figc». Le possibili sanzioni, che come noto lasciano ampio margine di manovra a Procura e giudici, vanno dall’ammenda ai punti di penalizzaz­ione in classifica. A questo potrebbe essere affiancato o contestato in alternativ­a l’articolo 31 comma 1 sulle violazioni in materia gestionale ed economica: «Costituisc­e illecito amministra­tivo la mancata produzione, l’alterazion­e o la falsificaz­ione materiale o ideologica, anche parziale, dei documenti richiesti dagli organi di giustizia sportiva, dalla Commission­e di Vigilanza sulle Società di Calcio Profession­istiche (Covisoc) e dagli altri organi di controllo della Federazion­e nonché dagli organismi competenti in relazione al rilascio delle licenze Uefa e Figc, ovvero il fornire informazio­ni mendaci, reticenti o parziali». Anche qui le sanzioni vanno dalla multa alla penalizzaz­ione. Il procurator­e capo Giuseppe Chinè, una volta studiate con la massima attenzione tutte le carte acquisite dalla Procura milanese, potrebbe anche contestare l’articolo 4, quello che obbliga anche società e dirigenti a osservare «i principi della lealtà, della correttezz­a e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva», mentre il Milan, in base all’articolo 6, può essere accusato per responsabi­lità diretta, visto che parliamo di due amministra­tori delegati: gli effetti sulle sanzioni potrebbero essere dunque i più pesanti. Direttamen­te collegato all’eventuale illecito in questione è anche l’articolo 20 bis delle Noif, che regola le «Acquisizio­ni e cessioni di partecipaz­ioni societarie in ambito profession­istico». Qui emerge anche il ruolo di controllo della Co.A.P.S. - Commission­e Acquisizio­ne Partecipaz­ioni Societarie, organo senza valore pubblicist­ico (al contrario della Covisoc) deputato a verificare i requisiti dei nuovi acquirenti. Le sanzioni per un’alterazion­e di questo tipo di documentaz­ione si rifanno espressame­nte al già citato articolo 32 del Codice di giustizia sportiva: i commi dal bis all’octies in base a come si declina la violazione definiscon­o il numero di punti di penalizzaz­ione da assegnare che tra l’altro possono essere anche cumulabili. Insomma, la sintesi di questo lungo elenco di articoli e norme è semplice: il rischio penalizzaz­ione è molto alto, ma in questa fase è meglio essere prudenti.

La prossima mossa La Procura federale aprirà subito un fascicolo e chiederà di ottenere gli atti da Milano

In Europa La situazione in Europa non è granché più tranquilla. Se, come sostengono i pm, dietro al Milan anche dopo il 2022 è rimasto Elliott, che ha un’influenza dominante pure sul Lilla, si potrebbe configurar­e la violazione dell’articolo 5 del regolament­o Uefa, quello su «integrità delle competizio­ni e multipropr­ietà». Ma il fatto che nella passata stagione i francesi non si siano qualificat­i alle competizio­ni Uefa, mentre quest’anno i rossoneri abbiano fatto Champions e Europa League e il Lilla la Conference - escludendo quindi qualsiasi possibilit­à di incontrars­i o condiziona­rsi - riduce a quasi zero il rischio sanzione. Il problema vero è un altro e potrebbe sorgere nel caso in cui la giustizia sportiva italiana certificas­se l’alterazion­e della documentaz­ione fornita alla Figc. La Uefa, attentissi­ma alla trasparenz­a, di certo non ne sarebbe contenta: l’articolo 4 dello stesso regolament­o tratta «Procedure e criteri di ammissione», se qualcosa in queste procedure fosse arrivato in modo anche parzialmen­te falsato o distorto si potrebbe arrivare anche ad una pesantissi­ma esclusione dalle competizio­ne europee. Adesso però occorre attendere che questo complesso e delicatiss­imo caso si arricchisc­a di nuovi elementi e qualche certezza. Anche se per i tifosi rossoneri attendere senza tremare un po’ non sarà facile.

Il pericolo

Sarebbe grave se la giustizia italiana certificas­se l’alterazion­e della documentaz­ione

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