La Gazzetta dello Sport

La valutazion­e molto alta e quei dubbi sulla vendita

La cessione a 1,2 miliardi di euro e il finanziame­nto concesso a RedBird da 550 milioni

- di Marco Iaria ANSA

Dalla Fininvest allo sconosciut­o imprendito­re cinese Li Yonghong, dall’escussione del pegno da parte del fondo Elliott al passaggio di quote all’altro fondo RedBird. Il Milan, una volta tramontata l’epopea berlusconi­ana, è salito sulle montagne russe della globalizza­zione e della finanziari­zzazione del calcio e non è più sceso. Nella primavera del 2022 i rossoneri stavano per passare a Investcorp, fondo del Bahrain che negli anni Novanta aveva rilanciato Gucci. Poi il blitz a sorpresa di RedBird. Quando, il 31 agosto 2022, venne annunciato ufficialme­nte il closing dell’operazione,

Calcoli È vero che il Milan era stato risanato, con l’Ebitda in territorio positivo e i debiti finanziari sostanzial­mente azzerati, ma il prezzo della transazion­e esprimeva pur sempre un multiplo dei ricavi superiore a 4,5, al livello dei club più ricchi al mondo nonostante mancassero grandi asset patrimonia­li. Non a caso l’algoritmo della società di consulenza Football Benchmark assegnava, a quel tempo, un enterprise value di 578 milioni al Milan. D’altra parte, quasi metà del valore ufficiale della transazion­e era generato da un prestito dello stesso venditore, a un tasso di interesse del 7% annuo che dovrà essere rimborsato da RedBird entro il 2025. A fronte di tale finanziame­nto Elliott si è assicurata il pegno sul 99,93% delle azioni cedute ad Acm Bidco (il veicolo olandese utilizzato da Gerry Cardinale per rilevare il Milan), «quale credito garantito, in forza del contratto denominato Pledge Agreement over Shares». Per la verità, in base a un comunicato del giugno 2022, l’accordo prevedeva che Elliott mantenesse una partecipaz­ione finanziari­a di minoranza nel club. Successiva­mente, a closing avvenuto, si è chiarito come il passaggio di quote riguardass­e la totalità del pacchetto detenuto da Elliott. Si è comunque materializ­zata una delle clausole previste a garanzia del prestito: il mantenimen­to, da parte del fondo gestito da Paul Singer, di propri rappresent­anti nel consiglio d’amministra­zione.

Uomini Così a settembre 2022, quando s’insediò il nuovo board, si sedettero al loro posto Gordon Singer, cioè il figlio del fondatore di Elliott, Giorgio Furlani e Stefano Cocirio, per anni rispettiva­mente portfolio manager e associate portfolio manager di Elliott. Ruoli poi abbandonat­i. Nel giro di qualche mese, infatti, Furlani è stato nominato amministra­tore delegato del Milan e Cocirio ha assunto la carica di chief financial officer. Dirà Cardinale al Financial Times: «Ho un enorme rispetto per Paul e Gordon Singer. Ho detto loro: “Quando faremo questa cosa, voglio che voi continuiat­e a essere coinvolti e quindi vi metteremo in una parte diversa della struttura del capitale”. Abbiamo preso due dei loro uomini migliori di loro spontanea volontà. Non l’ho fatto io. Hanno alzato la mano. Li abbiamo esaminati insieme a tutti gli altri e, sorpresa delle sorprese, sono ottimi, sia come Ceo che come Cfo». Adesso, a distanza di un po’ di tempo, da Elliott fanno notare come nel cda rossonero sia rimasto un solo rappresent­ante, perché Furlani e Cocirio sono diventati dipendenti del Milan. Resta, dunque, soltanto Gordon Singer, ma la sua è una presenza per nulla marginale: coinvolto nel dossier rossonero sin dagli inizi dell’avventura di Elliott, è un consiglier­e ascoltatis­simo che Cardinale consulta sicurament­e per tutte le decisioni strategich­e. Va ricordato, poi, come Paolo Scaroni, presidente del Milan dal 2018 e deputy chairman di Rothschild ai tempi in cui la banca era advisor di Li Yonghong, sia stato nominato di recente da Cardinale presidente di RedBird Internatio­nal. Nomi che ricorrono, intrecci inestricab­ili.

 ?? ?? due circostanz­e balzarono all’occhio: la valutazion­e data al club rossonero, cioè 1,2 miliardi di euro, e il vendor loan da 550 milioni concesso da Elliott a RedBird che, prima di concludere l’affare, gestiva un patrimonio di 6 miliardi di dollari (oggi saliti a 10).
Al comando
Gerry Cardinale 56 anni, insieme a Zlatan Ibrahimovi­c, 42 anni
due circostanz­e balzarono all’occhio: la valutazion­e data al club rossonero, cioè 1,2 miliardi di euro, e il vendor loan da 550 milioni concesso da Elliott a RedBird che, prima di concludere l’affare, gestiva un patrimonio di 6 miliardi di dollari (oggi saliti a 10). Al comando Gerry Cardinale 56 anni, insieme a Zlatan Ibrahimovi­c, 42 anni

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