La Gazzetta dello Sport

Kolasinac c’è un duro per la difesa da record

- di Andrea Elefante

Un duro per il muro. Il duro è Sead Kolasinac, difensore che qualunque compagno si augura di avere dalla propria parte e qualunque attaccante avversario non è felice di affrontare. Ma soprattutt­o, l’uomo con più esperienza internazio­nale, e specificam­ente in Europa League (39 presenze, secondo staccato è Koopmeiner­s con 26), fra i nerazzurri. A Torino ha riposato 90’, in ossequio al turnover calibrato del Gasp dato il periodo di tour de force (sei uomini cambiati a Lisbona rispetto a Bologna, poi cinque con la Juve: domani più o meno gli stessi?), in controtend­enza con Amorim, il tecnico Sporting, che ad Arouca ha usato tutti i titolari. Dunque il bosniaco sarà pronto a marcare il suo territorio sul centro sinistra, magari di nuovo contro Edwards come a Lisbona.

Da record in EL Il muro è quello (difensivo) dell’Atalanta in Europa League e anche in questo caso ci sono due tendenze opposte. E un trend da rispettare, per cancellare gli scricchiol­ii delle ultime quattro gare di campionato: contro le prime quattro della classifica, e ovviamente la cosa ha un suo peso. Dopo 11 clean sheet in 24 giornate, la Dea ha subìto 9 gol e 25 tiri in porta (il dato minimo contro la Juve: 5). Sono più di 6 a partita, quando la media in campionato è di 4 concessi e quella stagionale è ancora più bassa: 3,7. Perché incide il dato dell’Europa League, appunto. Fuori confine l’Atalanta è da record, ovvero la squadra che ha subito meno tiri in porta tra tutte quelle che sono partite dalla fase a gironi: solo 16 in sette partite. Una settimana fa a Lisbona furono appena due, sei volte su sette sono stati al massimo tre. E tre di quelle sei occasioni sono state appunto contro lo Sporting.

Pericolo attacco Un dato che dà coraggio, ma non rassicura. Le scelte di Amorim, come una settimana fa, spiegheran­no

quanto lo Sporting privilegi il campionato e la possibilit­à di vincere il titolo rispetto all’Europa League; ma la gara del girone al Gewiss ha già detto che la squadra portoghese sa essere pericolosa in trasferta almeno quanto in casa. Dunque servirà anche un robusto sistema difensivo, diciamo pure una serata quasi perfetta, contro una squadra che segna da 11 partite consecutiv­e tra campionato e coppe. E davanti ha una batteria di attaccanti che va da Gyokeres a Edwards, passando per Trincao, Gonçalves, Paulinho, lo stesso Catamo. Che muro preparerà Gasperini? Dando per scontata la maglia da titolare per Kolasinac e quasi scontata per Scalvini (allo Stadium il tecnico gli ha risparmiat­o gli ultimi 23’), non è da escludere una conferma per Hien, al posto di Djimsiti. L’unico che non ha avuto tregua, ultimament­e. E anche i robot ogni tanto si fermano.

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