La Gazzetta dello Sport

NAPOLI, MANCA ANCORA LA MENTALITÀ EUROPEA CHE INVECE HA L’INTER

- di ARRIGO SACCHI

Osimhen e Kvara si sono mossi poco e male contro il Barcellona I nerazzurri, più maturi, hanno tutto per riuscire a eliminare l’Atletico

Troppo Barcellona per questo Napoli. Anche se sono imbottiti di giovani con poca esperienza internazio­nale, i catalani hanno dominato il campo. Alla fine è passata la squadra più forte e quella che ha giocato meglio nell’arco delle due sfide.

Mi dispiace moltissimo per il Napoli, che nella passata stagione aveva compiuto un’autentica impresa vincendo lo scudetto. La squadra di Calzona ha mostrato incertezze in difesa, dove si è spesso fatta sorprender­e perché la linea non era ben organizzat­a e ben posizionat­a.

E a centrocamp­o il solo Lobotka ha faticato parecchio contro i palleggiat­ori di Xavi. Tuttavia ciò che ha maggiormen­te sorpreso è stata la poca partecipaz­ione alla manovra di Kvara e di Osimhen, idue elementi più attesi. Su di loro si concentrav­ano molte delle speranze del Napoli. È vero che sono stati serviti poco, ma è altrettant­o vero che loro si sono mossi poco e male. Kvara aspetta sempre il pallone da fermo, e così facendo diventa un bersaglio facilmente arginabile dagli avversari. Osimhen, di testa, l’ha presa una volta sola e, in generale, ha attaccato poco gli spazi alle spalle dei difensori e si è offerto raramente al passaggio. Troppo poco se si vuole pensare di creare problemi al Barcellona, che non è ancora il grande Barcellona dei tempi di Guardiola ma è pur sempre una squadra che conosce i principi del calcio moderno. Sempre corti, sempre pronti a muovere velocement­e il pallone, sempre disponibil­i al pressing, i catalani si sono dimostrati superiori. Peccato, perché comincia con un passo falso la due-giorni delle italiane in terra di Spagna. Questa sera per l’Inter sarà un autentico esame di maturità. Dopo l’1-0 dell’andata a San Siro, dovrà fare una prestazion­e di notevole spessore per superare l’Atletico Madrid e qualificar­si ai quarti di finale. Bisogna presentars­i a Madrid con una mentalità vincente, da assoluti padroni. Ho fiducia perché i nerazzurri stanno bene fisicament­e, giocano un ottimo calcio e hanno l’esperienza necessaria per affrontare simili sfide. Però vorrei metterli in guardia, perché conosco l’ambiente dell’Atletico Madrid avendoci lavorato diversi anni fa. Loro sono caldi, passionali, il pubblico spinge la squadra e la sostiene, e questo potrebbe rivelarsi un problema per l’Inter.

C’è una sola possibilit­à per disinnesca­re questo pericolo: togliere l’iniziativa agli spagnoli, lasciarli senza pallone, diventare i dominatori del campo. Se un avversario li mette sotto sul piano del palleggio, per loro è un’umiliazion­e.

E, di conseguenz­a, perdono energie i giocatori in campo e gli spettatori in tribuna.

Altro aspetto da non trascurare è il fatto che Simeone viene dal calcio italiano, ci conosce perfettame­nte e farà di tutto per crearci problemi. Io dico che se l’Inter è corta, se ha i tempi corretti, se costringe gli spagnoli a giocare a un’elevata velocità e quindi a sbagliare, allora va bene: è la strada giusta per arrivare al traguardo.

L’importante è che non si metta con sei difensori là dietro ad aspettare le avanzate dell’Atletico: quello sarebbe il modo migliore per caricare gli spagnoli. I nerazzurri, che hanno notevoli qualità tecniche e fisiche, devono puntare sul possessopa­lla, sui fraseggi brevi, sul pressing, sull’aggressivi­tà, sul continuo movimento. Serve una partita perfetta per uscire con la qualificaz­ione, ma questo è normale visto che stiamo parlando di Champions League. La chiave della sfida possono essere le ripartenze brevi più dei contropied­i lunghi: porti via il pallone e corri

rapido verso l’area avversaria. Loro si demoralizz­ano e tu ti esalti. Fondamenta­le che l’Inter non si comporti come spesso si sono comportate le squadre italiane in Europa, e cioè aspettando gli avversari e subendone l’iniziativa. Ci vuole un atteggiame­nto europeo, una mentalità vincente appunto, la voglia di prendersi il palcosceni­co e di dominare la scena. Questo mi aspetto dai nerazzurri e sono sicuro che i ragazzi di Inzaghi abbiano i mezzi per l’impresa.

 ?? ??
 ?? ??
 ?? ?? Fuori Mani nei capelli per Osimhen e Lindstrom dopo un’occasione fallita dal Napoli nel ritorno degli ottavi di finale al Camp Nou contro il Barcellona. La partita si è chiusa col punteggio di 3-1 a favore dei catalani: il Napoli di Calzona è fuori dalla Champions
Fuori Mani nei capelli per Osimhen e Lindstrom dopo un’occasione fallita dal Napoli nel ritorno degli ottavi di finale al Camp Nou contro il Barcellona. La partita si è chiusa col punteggio di 3-1 a favore dei catalani: il Napoli di Calzona è fuori dalla Champions

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy