Thuram e Lautaro serata da dimenticare Non affondano i colpi
Il francese sbaglia una chance su assist di Martinez L’argentino alla fine fallisce dal dischetto
No, Lautaro, no. Proprio tu che hai trascinato tutta l’orchestra con i tuoi assoli, tu che hai trasformato in oro ogni occasione, hai mandato alle ortiche l’ennesimo rigore. No, Marcus, no. Proprio tu, che hai cambiato il colore della stagione nerazzurra, che hai liberato il Toro da centravanti puro e felice e hai dato allegria nello spogliatoio di Simone, hai sprecato l’occasione della vita sull’1-1. Insieme la Thula ha riempito di lacrime gli occhi di ogni interista, sia quelli sparsi nel mondo sia i 5mila che cantavano per coprire l’assordante rumore spagnolo: il Toro ha confermato che il dischetto non è il suo forte visto che solo in questa stagione ne aveva sbagliati già 2 (in totale da quando è a Milano ne ha falliti 8), mentre Thuram, liberato da una geniale imbucata proprio dell’argentino, ha tremato, esitato, pensato troppo e sparacchiato alto. I fantasmi di colpo sono tornati a svolazzare sulla testa di entrambi, specie di Marcus, abile nel giocare la palla sullo stretto e nello strappare in velocità, ma meno lucido quando si tratta di affondare il colpo. Se durante l’anno era migliorato in zona gol, mettendola dentro di testa, di destro e pure di sinistro, nella notte più delicata e importante ecco lo spreco capitale su cui tutti rimugineranno a lungo: non è un ritorno alla casella di partenza, ma un arretramento sì. Quando il pallone di Marcus è volato alto, l’argentino è rimasto impietrito e poi la frustrazione è stata tutta sua quando ha calciato malissimo il 5° rigore. Mentre i colleghi dell’Atletico impazzivano di gioia, tutti e due si sono abbracciati tra delusione tremenda e incredulità. Il capitano ha ringraziato lo spicchio nerazzurro e poi è stato a lungo consolato da Morata. In ogni caso, la ThuLa, la straordinaria macchina da gol ha steccato sul più bello: ci sarà tempo per aggiustare meglio la connessione, diventare ancora più letali, tirare come si deve pure dal dischetto, ma a lungo si rimuginerà su questa serata sfortunata. La seconda stella in arrivo potrà consolare, ma non fino in fondo.
Rimpianto Come Thuram, anche Martinez ha lottato in una partita che si è presto trasformata in una battaglia senza quartiere. Non potendo armare il bazooka, a parte un colpo di testa di poco fuori, ha regalato passaggi smarcanti, come nel caso dell’errore di Marcus. Questo catino infernale, 6 stagioni fa, sarebbe potuta diventare la sua casa e ora si è trasformato nel luogo in cui il capitano nerazzurro ha sofferto una delle più dure delusione della sua giovane e già brillante carriera.