La Gazzetta dello Sport

Thuram e Lautaro serata da dimenticar­e Non affondano i colpi

Il francese sbaglia una chance su assist di Martinez L’argentino alla fine fallisce dal dischetto

- di Filippo Conticello CORRISPOND­ENTE DA MADRID GETTY

No, Lautaro, no. Proprio tu che hai trascinato tutta l’orchestra con i tuoi assoli, tu che hai trasformat­o in oro ogni occasione, hai mandato alle ortiche l’ennesimo rigore. No, Marcus, no. Proprio tu, che hai cambiato il colore della stagione nerazzurra, che hai liberato il Toro da centravant­i puro e felice e hai dato allegria nello spogliatoi­o di Simone, hai sprecato l’occasione della vita sull’1-1. Insieme la Thula ha riempito di lacrime gli occhi di ogni interista, sia quelli sparsi nel mondo sia i 5mila che cantavano per coprire l’assordante rumore spagnolo: il Toro ha confermato che il dischetto non è il suo forte visto che solo in questa stagione ne aveva sbagliati già 2 (in totale da quando è a Milano ne ha falliti 8), mentre Thuram, liberato da una geniale imbucata proprio dell’argentino, ha tremato, esitato, pensato troppo e sparacchia­to alto. I fantasmi di colpo sono tornati a svolazzare sulla testa di entrambi, specie di Marcus, abile nel giocare la palla sullo stretto e nello strappare in velocità, ma meno lucido quando si tratta di affondare il colpo. Se durante l’anno era migliorato in zona gol, mettendola dentro di testa, di destro e pure di sinistro, nella notte più delicata e importante ecco lo spreco capitale su cui tutti rimuginera­nno a lungo: non è un ritorno alla casella di partenza, ma un arretramen­to sì. Quando il pallone di Marcus è volato alto, l’argentino è rimasto impietrito e poi la frustrazio­ne è stata tutta sua quando ha calciato malissimo il 5° rigore. Mentre i colleghi dell’Atletico impazzivan­o di gioia, tutti e due si sono abbracciat­i tra delusione tremenda e incredulit­à. Il capitano ha ringraziat­o lo spicchio nerazzurro e poi è stato a lungo consolato da Morata. In ogni caso, la ThuLa, la straordina­ria macchina da gol ha steccato sul più bello: ci sarà tempo per aggiustare meglio la connession­e, diventare ancora più letali, tirare come si deve pure dal dischetto, ma a lungo si rimuginerà su questa serata sfortunata. La seconda stella in arrivo potrà consolare, ma non fino in fondo.

Rimpianto Come Thuram, anche Martinez ha lottato in una partita che si è presto trasformat­a in una battaglia senza quartiere. Non potendo armare il bazooka, a parte un colpo di testa di poco fuori, ha regalato passaggi smarcanti, come nel caso dell’errore di Marcus. Questo catino infernale, 6 stagioni fa, sarebbe potuta diventare la sua casa e ora si è trasformat­o nel luogo in cui il capitano nerazzurro ha sofferto una delle più dure delusione della sua giovane e già brillante carriera.

 ?? ?? Deluso Il capitano Lautaro Martinez, 26 anni, dopo il ko ai rigori
Deluso Il capitano Lautaro Martinez, 26 anni, dopo il ko ai rigori

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy